Si svolgerà a Messina, lunedì 8 marzo 2021, nella chiesa di Santa Maria degli Alemanni, la manifestazione che si articolerà tra opere pittoriche di GAS collettivo d’arte indipendente feat MLR77, sculture, musica e teatro, curata dall’architetto Nino Principato, nella quale sarà creato un piccolo dolce per onorare la figura di Lena, modella del Caravaggio. Organizzazione dell’evento di Alex Caminiti, esperto di Arte Contemporanea del Comune di Messina, e dell’assessore Laura Tringali. L’evento è a scopo benefico e rispetta le regole anti Covid-19.
La costruzione dei ruoli maschili e femminili è un processo che inizia sin dall’infanzia. Gli stereotipi condizionano l’apprendimento, intrappolando uomini e donne in definizioni rigide che possono vincolare e limitare l’agire delle persone nel corso delle loro esistenze. Si è posta, pertanto, con forza, negli ultimi anni, l’esigenza di diffondere – all’interno delle scuole – politiche di genere e pari opportunità. Gli stereotipi condizionano il nostro modo di agire e la società stessa. L’uso degli stereotipi di genere conduce a una percezione rigida e distorta della realtà che si basa su ciò che noi intendiamo per ‘femminile’ e ‘maschile’, e su ciò che ci aspettiamo dalle donne e dagli uomini. Ci serviamo di immagini generalizzate che riducono la complessità del nostro pensiero, del nostro agire e dell’ambiente e, nel contempo, annullano le differenze individuali all’interno dei singoli gruppi.
Eliminare gli stereotipi non significa annullare le diversità di genere, fino ad appiattire tutti gli elementi di un gruppo o di una categoria di persone; non significa proporre eroine a immagine e somiglianza degli eroi di sesso maschile, ma veicolare, attraverso le storie e i personaggi, l’idea che sia possibile comportarsi nel modo più congeniale per ciascun individuo, indipendentemente dal sesso a cui si appartiene. È essenziale comunicare che le qualità positive o negative dei personaggi dovrebbero essere tipiche di una personalità e non di un genere sessuale o di una categoria sociale, rompere gli schemi tradizionali, gettare le basi per un’educazione alla diversità, alla tolleranza, all’integrazione sociale delle minoranze, contribuire a formare una sensibilità più moderna, promuovere valori più ricchi e più vari. L’educazione può avere un ruolo fondamentale e la scuola fa la differenza.
Il progetto intende contribuire al superamento di una cultura rigida nei ruoli uomo-donna. Si punta al promuovere la cultura della valorizzazione delle differenze di genere e delle pari opportunità nel mondo della scuola, in conformità con i seguenti obiettivi: – Rimuovere gli ostacoli, che limitano la consapevolezza del proprio sé, delle proprie capacità e della propria soggettività; – Contrastare pregiudizi e stereotipi legati ai ruoli maschili e femminili; – Educare alla lettura critica del ruolo femminile nell’ arte; – Sensibilizzare sui temi della funzione dello stereotipo nella storia; – Promuovere e sostenere le pari opportunità fra uomo e donna nell’offerta formativa della scuola in tutti gli ambiti disciplinari; – Valorizzare le diversità di genere in tutti i contesti (sociali, culturali ed economici); – Valorizzare le differenze di genere (culturali, etniche, religiose, ecc).
A tal fine, centrale è la riscoperta e la rinascita della figura di Maddalena Antognetti, detta Lena. Una delle donne del Caravaggio ovvero Michelangelo Merisi, l’artista che per ritrarre le sue ‘vergini’ e le sue ‘sante’, ha impiegato come modelle alcune cortigiane note nella Roma a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Una scelta che, già a quel tempo, aveva destato non poco scandalo e più di un rifiuto da parte dei committenti di lavori già portati a termine dall’artista. Era una pittura realistica quella di Michelangelo Merisi, improntata alla resa del ‘vero’, e questo spiega il necessario ricorso alle modelle. Di alcune di loro, conosciamo i nomi che compaiono nei documenti dell’epoca e nelle biografie del pittore. Alcune erano donne che i bandi papali escludevano dalla vita sociale o confinavano in alcuni quartieri, e comparivano sugli altari delle più importanti chiese della città. Una scelta provocatoria che doveva risultare assai intollerabile per gran parte della gerarchia ecclesiastica romana, di una Roma controriformata, peraltro. Ed è qui che entra in scena Lena, detta la Donna di Michelangelo, ‘interprete’ della Vergine sia nella Madonna dei Pellegrini di Sant’Agostino che nella Madonna dei Palafrenieri della Galleria Borghese, nonché della Maddalena in estasi, in collezione privata a Roma. Anche Lena era una prostituta e, da giovanissima, era stata l’amante del cardinal Montalto, il potente Alessandro Damasceni Peretti, nipote di papa Sisto V (1585-90). Nel 1602, la nascita di un figlio le chiuse le porte della clientela ecclesiastica e, dal 1604 al 1606, epoca a cui risalgono i dipinti in cui compare, fu molto vicina a Caravaggio, tanto da essere chiamata in alcune cronache la ‘donna di Michelangelo’. Morì ventottenne, nel 1610.