Caronia festeggia il fondatore delle suore maestre di santa Dorotea figlie dei sacri cuori

Si è festeggiata, giovedì 14, a Caronia, nella città metropolitana di Messina, presso la graziosa cappella dell’istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori, la solennità di san Giovanni Antonio Farina, fondatore di tale ordine religioso a Vicenza nel 1836, che, oltre all’azione pastorale, avendo intuito il grande valore sociale dell’insegnamento, svolgeva, attraverso le maestre di provata vocazione consacrate al Signore, il servizio di educazione delle ragazze e di tutti gli afflitti ed emarginati. Una raccolta celebrazione eucaristica nel rispetto delle misure di prevenzione volute dalla legge per contrastare il Covid-19, animata dal canto, è stata officiata da don Camelo Scalisi, parroco della parrocchia San Nicolò di Bari di Caronia e SS. Maria Annunziata della frazione Marina, che ha tracciato le tappe storiche fondamentali del Santo, fino a ricordare il giorno a lui dedicato del 14 gennaio. Nella particolare omelia, il parroco ha invitato le due suore venete, suor Antonella Bortolato, suor Lina Rosa Miolo e suor Rosa Disclafani, la suora siciliana, appartenenti a tale ordine religioso, aggregato all’istituto di Vicenza, che vivono secondo gli statuti e i regolamenti del santo, a testimoniare la loro vocazione ovviamente piena della presenza di Gesù Cristo e come a fornire la risposta alla semplice domanda di un bambino sul “perché ti sei fatta suora!?”.

Commossa, suor Antonella ha detto di aver conosciuto san Giovanni Antonio Farina nel frequentare molto le suore della sua città, che le hanno raccontato la vita del santo. Poi, appena avvertita la vocazione e, prima di lei sua madre che, già in gravidanza pensava a quel figlio prete o suora, ha sentito, sin da piccola di affidarsi a Gesù. Appena diventata suora, aveva chiesto al Signore “come regalo” il fiorire di vocazioni dei ragazzi che incontrava e ha manifestato tanta gioia nel vedere “la mano del Signore” che aveva fatto diventare suore alcune ragazze e anche ragazzi che avevano studiato al seminario e diventati sacerdoti e tra questi anche padre Calogero Saia di Caronia. Anche suor Lina Rosa, emozionata, ha raccontato, brevemente, la sua esperienza vocazionale che era nata “per caso”, salutando la maestra di V elementare per andare in collegio assieme alle ragazzine che si preparavano a diventare suore. Ha raccontato che essendoci in quel collegio una sua amica con cui faceva tutto, dopo un anno, andò anche lei, già diciottenne. Qualche breve vacanza la portava a casa, ma lei aveva sempre il desiderio di ritornare, perché lì era bello istruirsi, si faceva vita spirituale, c’era il divertimento, l’amicizia e aveva capito che quella era la sua strada. Ha manifestato il suo ringraziamento a Dio, per averle dato la grazia di perseverare nella scelta fondamentale della sua vita.

Coinvolta, suor Rosa ha ricordato di avere frequentato la congregazione francescana tra le due esistenti, l’altra era dei primi Sacri Cuori, poi, fuse con quella di Vicenza e di aver conosciuto molte suore. Ancora, di essere rimasta affascinata dalla lettura del librettino di santa Maria Bertilla, la Voce dei Berici e alcuni altri dati da una suora, per la sua prima comunione e dal carisma e dal modo di trattare le bambine in difficoltà. A sedici anni circa, apertasi con un sacerdote dopo un’esperienza di campo scuola, capiva che quella del Signore era la sua strada, riflettendo la frase dal vangelo di Matteo. “Chi ama suo padre e sua madre più di me, non è degno di me”. Dopo sette anni, prese le sue valigie, già pronte da tempo, e, a 100 anni dalla morte del fondatore, Giovanni Antonio Farina, il 14 settembre diventava suora a 28 anni. Con forti sentimenti di fede, don Carmelo ha rivolto la preghiera al Signore per il dono delle suore nella comunità di Caronia e per tutte le suore dell’Ordine Maestre di Santa Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori, dell’istituto di Vicenza e ai superiori, a cui ha mandato un saluto, sottolineando il carisma delle intuizione profetiche dell’Uomo di Carità che ha fatto nascere tanti istituti e apparati di preghiera, evidenziando la forza del legame di vita contenuta nell’espressione del Santo: “Con i piedi nel mondo e gli occhi in ciel”. A seguire, ancora un momento di adorazione davanti a Gesù eucaristia.

di Santina Folisi