Quando la temperatura del nostro corpo – che di solito oscilla tra i 36 e i 37,2 gradi – aumenta di colpo, diciamo che abbiamo la febbre. Si tratta della risposta del nostro organismo a un fenomeno di natura infettiva, come ad esempio l’influenza stagionale. Di per sé, la febbre non deve spaventare: in un individuo adulto può risultare pericolosa per l’organismo solo se venissero superati i 40 gradi corporei. Ma cos’è, di preciso? Ne parla la dottoressa Elena Azzolini, della Direzione Medico Sanitaria di Humanitas.
La febbre è un sintomo, non una patologia
“In una condizione normale, la temperatura corporea è più bassa all’inizio della giornata e tende ad aumentare tra il tardo pomeriggio e la sera, in associazione con l’attività metabolica e ormonale. In caso di un aumento della temperatura al di sopra dei valori considerati normali, parliamo di febbre. La febbre non è una malattia, ma un sintomo che si manifesta a partire da stati infettivi e condizioni patologiche e rappresenta il tentativo del nostro corpo di controllare fenomeni che ritiene pericolosi. La febbre può manifestarsi in caso di infezioni virali o batteriche e di patologie infiammatorie, ma può anche essere la risposta a colpi di calore, farmaci o vaccini, oppure può svilupparsi a seguito di interventi chirurgici che hanno stressato l’organismo”.
I sintomi che possono accompagnare la febbre
“La febbre può essere accompagnata da una vasta sintomatologia che comprende aumento della sudorazione, brividi corporei, mal di testa, dolori muscolari, mal di gola, nausea, inappetenza, disidratazione e stanchezza. In alcuni casi, quando la temperatura aumenta in maniera considerevole, i sintomi associati possono essere di gravità maggiore e comprendere anche allucinazioni e convulsioni”.
Abbassare la febbre con i farmaci
“Se la febbre è associata a patologie come l’influenza stagionale, tenderà a scomparire spontaneamente e la temperatura può essere abbassata tramite farmaci antipiretici – come ad esempio il paracetamolo – e anti-infiammatori non steroidei, come l’ibuprofene o l’aspirina. In caso lo specialista lo ritenga opportuno, la causa della febbre può essere indagata tramite specifici esami, come quelli del sangue, delle urine e colturali, tamponi faringei, radiografie o TAC”.
Si può fare la doccia con la febbre?
“Fare la doccia non è sconsigliato. È importare, però, evitare di esporsi a basse temperature prima, durante o dopo averla effettuata. Prendere freddo potrebbe causare i brividi che aumentano la temperatura corporea contribuendo alla sensazione di disagio legata alla febbre. Una doccia leggermente calda o tiepida, non troppo lunga può essere benefica per il nostro organismo, basta stare attenti a non prendere freddo una volta usciti”.
I rimedi non-farmacologici
“In caso di alte temperature e sensazione di calore, impacchi di acqua fredda sulla fronte sono utili per diminuire, temporaneamente, la temperatura. Per contro, in caso di brividi di freddo, è bene tenersi al caldo tramite l’utilizzo di coperte, bevande calde e riscaldamento degli ambienti”.
Riposo, idratazione e una sana alimentazione sono fondamentali
“Uno dei sintomi associati alla febbre è la disidratazione, perciò è molto importante bere frequentemente e mangiare a piccole dosi, ma ravvicinate nel tempo, specie se si è inappetenti. I cibi da prediligere sono quelli semi-solidi, come le minestre, e, poi, i carboidrati e la frutta e la verdura per le loro proprietà antiossidanti. Attenzione ad alcuni comportamenti; praticare attività fisiche faticose per l’organismo o sport, per esempio, in un quadro di infiammazione generalizzata, può contribuire all’innalzamento della temperatura corporea ed è sconsigliata l’assunzione di zuccheri e di alimenti grassi. Il riposo, infine, è fondamentale”. (Humanitas.it)