Falcone – Custodia cautelare in carcere in seguito all’ennesimo episodio di danneggiamento e minaccia in danno della madre

I carabinieri della stazione di Falcone (Messina) hanno eseguito una ordinanza di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Patti, dott. Ugo Molina, su richiesta della locale procura della Repubblica, guidata dal procuratore capo Angelo Vittorio Cavallo, a carico di un 21enne di Falcone. Il giovane era stato arrestato in data 30 dicembre 2020 dai carabinieri di Falcone in esecuzione di ordinanza della custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dalla medesima autorità giudiziaria, poiché ritenuto gravemente indiziato di estorsione, minaccia e danneggiamento ai danni della madre, nonché di minaccia e danneggiamento in danno della nonna materna.

Il provvedimento era scaturito al termine delle indagini svolte dalla stazione carabinieri di Falcone e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Patti, dott.ssa Federica Urban, i cui esiti avevano consentito di documentare come l’uomo, al fine di acquistare sostanze stupefacenti per uso personale, con ripetuti atti di violenza e minaccia, costringeva la madre a cedergli plurime somme di denaro. E, ancora, le indagini avevano acclarato ulteriori episodi delittuosi di cui il giovane si era reso protagonista ai danni dell’anziana nonna, vittima di danneggiamento e minaccia, poiché aveva tentato di indurre il nipote ad abbandonare l’uso delle sostanze stupefacente e dell’alcool. Il provvedimento cautelare di aggravamento si rendeva necessario a seguito di ulteriori gravi episodi di violenza che il giovane 21enne ha esercitato pochi giorni fa ai danni della madre mentre era sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria dimora. L’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica – verosimilmente determinato dall’assunzione di sostanze stupefacenti e alcool – lanciava un tronco di legno contro il parabrezza dell’autovettura sulla quale la madre stava viaggiando, provocandone la rottura. L’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Barcellona P.G.