Il 14 agosto del 1934, è ricorso l’80° Anniversario dell’Inaugurazione della Madonnina del Porto, opera dello scultore Tore Calabrò, che è diventata il simbolo della città. Quel giorno fu il più bello vissuto dai messinesi che sentirono forte il sentimento di ‘messinesità’, l’orgoglio di essere nati in questa città. Migliaia e migliaia riempivano le principali vie cittadine. Il Times ha pubblicato, al riguardo, un articolo in cui si legge che la partecipazione di messinesi e di stranieri è stata immensa. Erano accorsi da tutti i luoghi della Sicilia e dall’Italia per vedere la Madonnina che è stata illuminata da un pulsante premuto dal papa Pio XI da Roma, quindi, a grande distanza, mediante un impianto elettrico ideato da Guglielmo Marconi. È stato questo il momento magico, insieme alla benedizione apostolica del suddetto pontefice di venerata memoria, la prima benedizione radiofonica. È stato quello il giorno più bello di portata storica.
L’indimenticabile e grande arcivescovo, mons. Angelo Paino, inviò a Guglielmo Marconi il seguente telegramma: “Mirabile trasmissione benedizione santo padre alla mia Messina, con microonde stazione Castel Gandolfo, portano grato mio pensiero, intera cittadinanza a v.e. CUI Dio ha dischiuso tanti segreti della natura”. Il grande arcivescovo poteva, legittimamente, indicare con l’aggettivo ‘mia’, poteva scriverlo con orgoglio di messinese, Lui che, più di ogni altro, aveva combattuto la battaglia della ricostruzione che culminava, in quel giorno, con l’esaltazione del simbolo religioso più alto della città, la Madonnina della Lettera. Quel giorno fu bello essere figli di questa città e qualsiasi messinese l’avrebbe chiamata “Messina mia”.
di Alfonso Saya