Malta – Un piccolo pensiero per un periodo di chiusura nazionale

Eccoci! Siamo in un altro periodo di chiusura! La nostra amatissima Malta è, nel bene e nel male, con il resto del continente a cui essa appartiene: l’Europa. Come gli altri paesi europei, anche Malta sta affrontando un grandissimo problema che si chiama Covid-19. Quest’ultimo è, davvero, un grande problema, prima di tutto in ambito relazionale. Quante persone, famiglie e comunità intere sono finite in quarantena! Isolati! Se la vicinanza fisica in altre circostanze venne definita come virtù, in questa situazione pandemica globale la vera virtù sta nel mantenere le distanze. Mammamia, come il concetto di una parola può cambiare tutto diametralmente e radicalmente! È ovvio che in questa situazione ognuno di noi si sente superiore e comincia a scagliare le pietre contro gli altri. “È per colpa di quello (o di quella) che siamo finiti in questa situazione!”. Ma è logico che il discorso accusatorio non fa bene in questi tempi di crisi maggiore. Stiamo già facendo esperienza delle varie difficoltà, delle angosce e dei tanti dolori di qualsiasi genere che abbiamo cucite addosso. Non ha senso fare intere campagne per incolpare chissà chi.

L’altra volta, ascoltavo con grande interesse le parole saggissime di Dio per noi maltesi attraverso l’arcivescovo Scicluna quando, venerdì 12 marzo 2021, disse, nella sua bellissima omelia nella Basilica della Natività di Maria a Senglea: “Tutti siamo addolorati perché, dopo un anno di sacrifici, sembrava avessimo terminato con le grandi restrizioni della vita sociale e del nostro culto. La nostra grande tentazione è di esprimere la nostra frustrazione e amarezza nella rabbia. Non è il momento di incolparci l’un l’altro. È, invece, il momento di capire una cosa importante, cioè che il Signore ci sta dando una sfida in queste circostanze per trovare il vero amore vincendevolmente”. Questo momento doloroso e di grande prova per noi maltesi, e non, che viviamo su questa favolosa isola, è l’attimo giusto per mostrare tanta solidarietà e fraternità. L’arcivescovo Scicluna mi ha fatto ricordare le parole forti pronunciate dal pontefice Francesco nella sua omelia durante la celebrazione della Domenica delle Palme e Della Passione del Signore, e anche nella trentacinquesima Giornata Mondiale della Gioventù, avvenuta domenica 5 aprile 2020, nella Basilica Vaticana, quando disse: “Siamo al mondo per amare Lui e gli altri. Il resto passa, questo rimane. Il dramma che stiamo attraversando, in questo tempo, ci spinge a prendere sul serio quel che è serio, a non perderci in cose di poco conto; a riscoprire che la vita non serve se non si serve. Perché la vita si misura sull’amore”. Che opportunità d’oro abbiamo, come maltesi, per servire, adesso, i fratelli e le sorelle bisognose! In questo periodo di grande sofferenza per tutti noi!

di Fra Mario Attard