Al secondo anno di pandemia e nel rispetto dei decreti governativi che, già da un po’, hanno previsto l’apertura delle chiese ai fedeli, osservando l’opportuno distanziamento, con la solenne santa messa, della Domenica delle Palme, anche Caronia, ha vissuto i riti della settimana santa che richiamano il mistero della salvezza, passione, morte, sepoltura e gloriosa risurrezione di Gesù Cristo. Con due programmi, uno per la Parrocchia San Nicola di Caronia e l’altro per la Parrocchia Maria SS. Annunziata di Marina, don Carmelo Scalisi ha predisposto le celebrazioni eucaristiche e i momenti liturgici significativi che caratterizzano la festa più importante dell’anno. In particolare, a Caronia, nel martedì santo, dopo la santa messa, si è svolta la liturgia penitenziale, con la presenza due sacerdoti della Diocesi di Patti che sono stati disponibili alle confessioni dei cresimandi e dei fedeli. Il giovedì santo, è iniziato il triduo pasquale, con l’allestimento dell’Altare della Reposizione e celebrata la messa in Coena Domini, senza la consueta lavanda dei piedi, a causa del Covid, commemorando il sacramento dell’istituzione dell’eucaristia, del sacerdozio, del comandamento dell’amore fraterno e a seguire il momento di adorazione.
Venerdì santo, invece, il ricordo della passione e adorazione della Croce di Cristo, solo in Chiesa, poi, le confessioni e la via Crucis con la statua della Madonna Addolorata ai piedi del figlio morto, e che guarda al SS. Crocifisso di Marina che staziona nella Chiesa Madre, senza la suggestiva processione che, prima dell’emergenza sanitaria, costituiva un grande richiamo religioso per fedeli e non. Infatti, l’accompagnamento delle Vare dei Misteri portate a spalla da volontari lungo le vie illuminate dai lampioncini accesi dei fedeli e il suono della banda, uniti all’inno e preghiera della sofferta pietà e dolore della Madre di Cristo dello Stabat Mater – curato dall’organista Salvatore Folisi, con i solisti Salvatore D’Onofrio, e, prima di lasciare questa terra, dalla sorella Nunziata D’Onofrio, Salvatore Artino e dal coro parrocchiale che, comunque, è stato eseguito in Chiesa – conferivano fascino e grande commozione locale.
La sosta dei fedeli presso il sepolcro, la meditazione sulla passione e morte con l’immagine di Gesù morto e la Madonna Addolorata, e ‘il prendere la Pace del Signore’ hanno caratterizzato la mattina del sabato, con la preghiera ‘Ora con Maria’ e, dunque, alle ore 17.00 (a Marina) e alle 19.30 (a Caronia), la commovente veglia pasquale, officiata da don Giuseppe Agnello, cappellano dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello, che ha fatto gustare la ‘notte della scoperta della Luce del mondo’ del Cristo risorto e ha lanciato ai fedeli forti messaggi di ‘accoglienza della sua grazia per avere la pace’, evidenziando come quest’ultimo aspetto sia importante nell’ambito familiare, della sanità e della politica. Poi, la gioia della Resurrezione nel giorno di Pasqua, venerando l’immagine di Gesù Risorto con la Madonna e, sia nel centro, sia a Marina e sia a Canneto, si sono svolte le celebrazioni eucaristiche del giorno.
di Santina Folisi