Ho letto un libro davvero eccezionale, scritto da un giornalista protestante luterano, Medjugorje, il Messaggio, che è di bruciante attualità, poiché si attende con ansia e trepidazione il verdetto della Chiesa, sulle apparizioni della Madonna che, da ben 34 anni si verificano in quel paesino, un puntino sulla carta geografica che è diventato di fama mondiale. Un luogo che l’autore, Wayne Weible, definisce “ai margini del Paradiso” dove si verificano, Lui è un testimone credibile, segni soprannaturali e guarigioni prodigiose. Quello che ha visto, racconta lui, è indescrivibile a parole. “Sono stato a Medjugorje – dice, testualmente – e so bene quello che ho visto e sentito: ho visto il sole danzare e ruotare vorticosamente, su se stesso, l’ho visto impallidire fino al punto di poterlo fissare a occhio nudo. È una cosa impossibile, ma io l’ho visto! Ho visto un’enorme croce di cemento, dal peso di 15 tonnellate che si erge dietro la chiesa, sulla sommità del monte Krizevac, scomparire totalmente in una mattina limpida. Ho visto questa stessa croce, nel buio di un’ora antelucana, risplendere e scintillare come se fosse ricoperta di luce, anche questo è impossibile, ma io – ribadisce ancora – l’ho vista, sul monte non c’è corrente elettrica!”.
È un libro appassionante e avvincente, fa un’attenta analisi del fenomeno, senza preconcetti e racconta la sua personale conversione che trasforma, radicalmente, la sua vita tanto da diventare un instancabile missionario, da abile giornalista che era… missionario, perennemente in viaggio nei paesi di tutto il mondo dove viene invitato a parlare delle apparizioni, del messaggio e della sua personale esperienza. Ha scritto otto articoli prima della pubblicazione del libro, raccolti in un’edizione unica, distribuita in oltre trentadue milioni di copie in diverse lingue. È un libro avvincente, il lettore viene preso per mano e condotto a Medjugorje e vive l’esperienza edificante dell’autore. Questo libro ha avuto un successo straordinario. È un best seller in dieci nazioni di lingua inglese.
di Alfonso Saya