Mercoledì 28 aprile 2021, si è celebrata la festa di san Luigi Maria de Montfort. Ma chi è questo grande santo? San Luigi Maria de Montfort è ben noto, oggi, a causa della popolarità dalla sua Totale Consacrazione a Gesù Cristo per mezzo di Maria. Ciò che non è così noto è il suo legame con l’Ordine Domenicano. San Luigi rappresenta un importante ramo della famiglia domenicana, il Terz’Ordine, composto da sacerdoti secolari e laici che cercano di vivere il carisma domenicano all’interno delle proprie vocazioni. Sebbene non sia entrato a far parte del Terz’Ordine Domenicano fino all’età di 37 anni, san Luigi Maria de Montfort deve averlo fatto con la convinzione che Dio aveva già formato nel suo cuore molti degli elementi della vita domenicana. La prima prova di uno spirito domenicano è la sua diligente formazione intellettuale. Nato secondo figlio di 18 figli, nel piccolo villaggio di Montfort, in Francia, Luigi iniziò a studiare al Collegio dei Gesuiti di St. Thomas à Becket a Rennes all’età di 12 anni. Lì, tra le centinaia di giovani della sua classe, si distinse come un giovane intelligente, studioso e profondamente religioso. Godeva anche dell’influenza di suo zio, un parroco di Rennes. Fu proprio a Rennes che Luigi scoprì la sua vocazione per il sacerdozio.
Nel 1693, all’età di 20 anni, Luigi scelse di iniziare il seminario a Parigi. Ha adottato la vita di un mendicante, decidendo di percorrere a piedi tutte le 230 miglia fino a Parigi. Arrivò con l’aspetto esteriore a brandelli di un povero mendicante, ma l’indole interiore di uno che si è arreso completamente alla volontà di Dio. Luigi scelse di frequentare il seminario per studenti più poveri e potrebbe essere stato, in questo momento, che interruppe l’uso del suo cognome, Grignon, per l’associazione più semplice e più umile con il minuscolo villaggio della sua nascita: Montfort. Nel 1695, Luigi de Montfort si distinse come uno studente eccezionale presso il seminario d’eccellenza di san Sulpice. Come bibliotecario lì, Luigi acquistò una grandissima familiarità con le opere di san Tommaso d’Aquino. Inoltre, iniziò uno studio di esempi di consacrazione mariana nel corso della storia e contribuì a formare una società con una devozione alla Beata Vergine Maria. Egli sostenne per tutta la vita che la sua forma di consacrazione non era una novità, ma piuttosto ha continuato la lunga tradizione di andare a Cristo attraverso le mani della Madre Santissima.
Il 5 giugno 1700, Luigi de Montfort fu ordinato sacerdote. La sua richiesta iniziale doveva essere inviata alle missioni estere, in particolare in America. Scrive: “Avevo voluto formarmi per le missioni e, in particolare, per insegnare il catechismo ai poveri … Sento un grande desiderio di far amare Nostro Signore e la sua Santa Madre, e di andare in giro in modo povero e semplice, catechizzare i poveri di campagna”. Però, la sua richiesta per le missioni estere non fu accolta. Invece, Luigi de Montfort fu chiesto di predicare missioni parrocchiali nel suo paese, la Francia. Dunque, e come san Domenico diversi secoli prima, Luigi de Montfort ha affrontò l’eresia diffusa con la verità della grazia di Dio. I principali principi del giansenismo – la predestinazione dell’uomo, la completa corruzione della natura umana e la negazione del libero arbitrio – furono contrastati dalla sua predicazione sull’amore per la Madonna e per il Santissimo Sacramento, il potere salvifico della Croce e la devozione a il Rosario. Nel suo desiderio di predicare il Rosario in modo più efficace, Louis de Montfort entrò nel Terz’Ordine Domenicano nel novembre 1710.
San Luigi è anche un figlio degno di San Domenico nel suo amore per la povertà. Un incidente registrato ricorda che Louis abbracciò un lebbroso morente per le strade. Portò il malato in una casa religiosa e gridò: “Apri la porta per Gesù Cristo!”. Veniva nella sua mente la vendita di san Domenico dei suoi libri preziosi – pelle morta – in modo che la ‘pelle viva’ dei poveri potesse essere sfamata. Come san Domenico, che non possedeva nemmeno il proprio abito ma indossava quello di un altro, i poveri di san Luigi una volta raccolsero una colletta per vestire il loro cencioso amico. La predicazione più nota di Luigi, la sua vera devozione alla Santa Vergine Maria, fu un’opera il cui successo non riuscì nemmeno a testimoniare durante la sua vita. Morì nel 1716, mentre questo manoscritto non fu scoperto fino al 1842, e non fu pubblicato fino al 12 maggio 1853, quando il Vaticano lo dichiarò esente da errori teologici. In occasione del 50° Anniversario della Canonizzazione di san Luigi de Montfort san papa Giovanni Paolo II lo descrisse così in una lettera agli Istituti fondati dal santo: “Povero tra i poveri, profondamente integrato nella Chiesa nonostante la mancanza di comprensione che dovette affrontare, san Luigi Maria de Montfort adottò come suo motto queste semplici parole: ‘Dio solo’”. “Il suo amore per Dio era totale. È stato con Dio e per Dio che è andato verso gli altri e ha percorso le strade della missione. Costantemente consapevole della presenza di Gesù e di Maria, tutto il suo essere era testimone della virtù teologale della carità che desiderava condividere con tutti. Le sue azioni e le sue parole avevano un solo scopo, chiamare le persone alla conversione e motivarle a vivere per Dio”.
Ecco l’impressionante epitaffio sulla sua tomba:“Che guardi, passante? Una fiamma spenta, un uomo che il fuoco della carità ha consumato,che si è fatto tutto a tutti, Luigi Maria Grignion de Montfort. Se t’informi della sua vita, nessun’altra è stata più pura; per la penitenza, nessun’altra più austera, per lo zelo, nessuno più ardente, per la devozione a Maria, nessuno meglio di lui è stato simile a san Bernardo. Sacerdote di Cristo, ha imitato la vita di Cristo, con la Parola ha predicato ovunque il Cristo;infaticabile, non si è riposato che nella tomba. È stato il padre dei poveri, il difensore dell’orfano, la riconciliazione dei peccatori. La sua morte gloriosa è stata simile alla vita: come ha vissuto, così è morto; maturo per Dio, è partito per il cielo. Morì il 28 aprilenell’anno del Signore 1716, all’età di 43 anni”.
di Fra Mario Attard