Malta – La festa di san Giorgio Preca

Lunedì 10 maggio, la chiesa a Malta ha celebrato la festa del suo secondo padre nella fede cristiana, san Giorgio Preca. Egli nacque a La Valletta, il 12 febbraio 1880. Giorgio fu il settimo figlio in una famiglia cristiana di nove figli. Suo padre fu Vincenzo Preca e la sua madre Nathalie Ceravolo. Vincenzo era un commerciante e ispettore sanitario. Giorgio era un bambino malaticcio. Studiò al Liceo e poi al Seminario Maggiore a Malta. Un grave disturbo respiratorio, mentre studiava in seminario, quasi lo uccise, ma si riprese per intercessione di san Giuseppe. Mentre era ancora uno studente, iniziò a scrivere una regola in latino da utilizzare in una società pianificata di diaconi permanenti. Fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1906. Dopo la sua ordinazione sacerdotale, modificò il suo concetto di società. Iniziò a insegnare sul lungomare, lavorando con gli uomini più rudi. Radunò un gruppo intorno a sé di giovani catechisti maschi, tra cui il servo di Dio Ewġenju Borg e formò l’inizio della Società della Dottrina Cristiana a Ħamrun nel 1907. Il motto della Società è rappresentato dalle lettere MUSEUM: Magister Utinam Sequator Evangelium Universus Mundus! (‘Maestro, che il mondo intero seguisse il Vangelo!’). Essi si dedicavano a portare la Bibbia e la teologia ai laici e alle classi dei lavoratori.

L’istruzione della classe operaia fu così rivoluzionaria che Dun Ġorġ (come lo conosciamo noi maltesi) fu accusato di follia e una volta gli fu ordinato di interrompere la sua operazione. Ha causato più clamore con il suo piano per istruire uomini e donne laici, e inviarli a proclamare la parola di Dio ovunque che dove lo potevano ascoltare. Dun Ġorġ fondò tanti centri di catechismo in varie parrocchie, dove bambini e giovani ricevettero una solida istruzione della fede. Infatti, gli insegnamenti dai soci della Società della Dottrina Cristiana portò una più chiara e profonda comprensione della fede alle persone che hanno semplicemente seguito i movimenti delle devozioni, spesso senza sapere il perché. Il vescovo di Malta, mons. Mauro Caruana OSB, approvò la Società e la sua Regola nel 1932. Dun Ġorġ Preca insegnava e scriveva in maltese, cioè la lingua della gente comune. Dai volantini ai libri, egli pubblicò circa 150 opere. Dun Ġorġ aveva una devozione speciale per il mistero dell’incarnazione. Il suo carisma per la predicazione popolare e anche quello di essere un grande confessore avevano fatto di lui un grandissimo apostolo di Gesù. La Società (MUSEUM) che fondò, continua anche oggi la sua missione di evangelizzazione tramite i suoi centri a Malta, Australia, Sudan, Kenya, Perù, Gran Bretagna e Albania.

Dun Ġorġ Preca morì la sera del 26 luglio 1962 per cause naturali, a Santa Venera. Le sue reliquie sono vicino alla casa madre della Società a Blata l-Bajda. Ricordiamo questo grandissimo santo, il primo santo canonizzato maltese, con le parole di papa san Giovanni Paolo II durante la sua omelia della beatificazione di Giorgio Preca, Ignazio Falzon e Maria Adeodata Pisani, avvenuta nel piazzale dei granai di Floriana, mercoledì 9 maggio 2001: “Dalla sua morte, avvenuta nel 1962, poco prima dell’apertura del Concilio Vaticano II, il beato Giorgio Preca ha goduto fama di santità a Malta e ovunque i maltesi si siano insediati. Don Giorgio fu un pioniere nel campo della catechesi e nella promozione del ruolo dei laici nell’apostolato che il Concilio ha, poi, sottolineato in modo particolare. Perciò divenne come un secondo padre di Malta nella fede. Con umiltà e mitezza, e utilizzando appieno i talenti di mente e di cuore che Dio gli aveva donato, don Giorgio fece proprie le parole di san Paolo a Timoteo: ‘Le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri’”(2 Tm 2, 2). La Società della Dottrina Cristiana che egli fondò prosegue la sua opera di testimonianza e di evangelizzazione su queste isole e altrove.

Non lontano da qui, il giovane seminarista Giorgio Preca udì le parole profetiche di una guida sacerdotale: “Giorgio, quando crescerai, molti di quanti temeranno Dio si riuniranno intorno a te. Sarai per loro una benedizione e loro lo saranno per te”. Oggi, la chiesa a Malta chiama Giorgio Preca beato, poiché sa che egli è per essa una fonte locale di luce e di forza. Nei suoi scritti sulla mitezza, il suo libro L-Iskola tal-Manswetudni e la sua Lettera, don Giorgio esorta i suoi amici cristiani a seguire l’esempio del Signore crocifisso perdonando ogni offesa (cfr Lc 23, 34). Non è forse questo un messaggio di rispetto reciproco e di perdono tanto necessario, oggi, a Malta e nel mondo? “Sì, infatti, la mitezza delle beatitudini ha il potere di trasformare la famiglia, i luoghi di lavoro e le scuole, le città e i villaggi, la politica e la cultura. Può cambiare il mondo! Beati i miti perché erediteranno la terra (Mt 5, 5)” (n. 3). San Giorgio, Prega prega per noi!

di Fra Mario Attard