Suor Marcellina Tabone ha dato la sua vita per il lavoro missionario in Pakistan


Il 15 agosto 1880, Dun Ġużepp Diacono, un umile, ma brillante prete di Victoria, a Gozo, e un gruppo di giovani devote che aveva guidato spiritualmente per diversi anni, si riunirono in una casa che egli chiamò la Casa di Carità. Loro dovevano diventare il nucleo della futura Congregazione delle Suore Francescane del Cuore di Gesù. Subito dopo, la direzione del gruppo è stata presa da Margherita De Brincat, una santa giovane di Kerċem che è giustamente considerata, insieme a Dun Ġużepp, co-fondatrice della congregazione. Madre Margherita e le sue consorelle hanno dedicato la loro vita all’istruzione dei poveri, compreso l’insegnamento del merletto e della tessitura per guadagnarsi da vivere. Durante i suoi 140 anni, la congregazione ha attraversato innumerevoli alti e bassi. Certamente, uno degli eventi più tristi è stato l’assassinio di suor Marcellina Tabone, missionaria a Mirkurphas, in Pakistan. Antonietta, come fu il suo nome di battesimo, era la figlia di Ġanni Tabone, uno dei fornai più noti di Victoria, e di Ġużeppa.

Marcellina entrò a far parte della Congregazione Francescana, nel 1967, e dall’anno successivo scelse di lavorare come missionaria in Pakistan. Attraverso benefattori di Malta e Gozo, le suore avevano costruito una scuola per le ragazze e i ragazzi molto poveri della regione, nonché una clinica per persone che non sapevano cosa fosse l’assistenza sanitaria. Nel 1971, il Governo pakistano rilevò la scuola e la clinica senza dare alcun compenso alle suore. Le suore hanno continuato a lavorare lì tra enormi difficoltà. La scuola è stata restituita alle suore in condizioni fatiscenti nel 1995. Il 28 giugno 1997, un’ora dopo la mezzanotte, uno scassinatore armato che conosceva i locali, entrò nel convento e sparò contro suor Marcellina, allora superiora della missione. Ella morì mentre andava in ospedale. Suor Marcellina è stata una dei tanti “uomini e donne consacrati [che] hanno reso testimonianza a Cristo Signore con il dono della propria vita… Essi ci illuminano con il loro esempio, intercedono per la nostra fedeltà, ci attendono nella gloria”(papa san Giovanni Paolo II, esortazione apostolica post-sinodale Vita Consacrata, n. 86).

di Fra Mario Attard