Morti sul lavoro: Il Governo prepara nuove norme e pene severe

I morti sul lavoro “sono i numeri di una strage, di una situazione di emergenza drammatica che va affrontata: un punto è quello di mettere gli ispettori nelle condizioni di agire e le imprese che non sono in regola e non rispettano la sicurezza non devono continuare a produrre fino a quando non si sono rimesse in regola”. Lo afferma il segretario della CGIL, Maurizio Landini, a margine della celebrazione per i 130 Anni della Camera del lavoro di Milano, dopo i due morti all’ospedale Humanitas di Pieve Emanuele. Una strage senza fine. Ai due operai dell’ospedale, infatti, si sono aggiunte altre 7 vittime sul lavoro nel giro di poche ore. “Credo che questo debba diventare un obiettivo comune, anche con un provvedimento legislativo”, ha evidenziato il segretario della CGIL, Maurizio Landini. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto a evidenziare che “servono provvedimenti immediati”. Aprendo la conferenza stampa di commento all’approvazione del Nadef, Mario Draghi ha espresso anche il cordoglio suo e del Governo per i morti sul lavoro che, negli ultimi due giorni, “hanno funestato la scena e l’ambiente psicologico ed economico del Paese”. Il premier ha annunciato “provvedimenti immediati” a tutela dei lavoratori stabilendo “pene più severe e immediate: affronteremo i nodi irrisolti. La serie degli incidenti dimostra l’urgenza di agire. Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare una priorità nazionale”.