La presentazione del libro ‘Il lupo e l’agnello. Dal mantra del Sud assistito all’operazione verità’ del prof. Pietro Busetta è stata l’occasione per affrontare quella che, da decenni, viene definita questione meridionale, ma la divisione nord-sud ha acquisito altre sfaccettature. Organizzato dai Rotary Club Stretto di Messina e Reggio Calabria Nord, in particolare dai soci Giovanni Mollica e Alberto Porcelli, il dibattito è stato introdotto dai due presidenti. “Un tema che abbraccia Italia ed Europa. È un problema italiano irrisolto e dobbiamo tenere alta l’attenzione, sensibilizzando la popolazione”, ha dichiarato il presidente del club peloritano, Pietro Federico, mentre Paolo Chirico, presidente del sodalizio reggino, ha ribadito: “È un saggio illuminante, ma servono un’operazione verità, una nuova classe politica e un’inversione di tendenza o si parlerà del sud come una residenza assistenziale per anziani”. Moderato dal giornalista Mario Cavaleri, è stato un incontro a più voci. “Un ottimo saggio su argomenti attuali e riflessioni sul Mezzogiorno”, ha esordito il giudice Melchiorre Briguglio, deciso sulla questione meridionale: “Non accetto che venga definita così, perché era ed è un’indegnità, soprattutto, con i principi fondamentali della Costituzione. Non è rispettosa per il popolo e il Paese”.
Si è concentrato sul meridionalismo il prof. Daniele Cananzi, docente di filosofia all’Università di Reggio Calabria: “Ce ne sono tanti e quasi tutti non buoni, perché costruiscono alibi. Il meridionalismo buono è questo libro, che analizza la questione e cerca soluzioni. Non è più meridionale o settentrionale, ma è una questione italiana ed europea”. “Un libro coraggioso”, lo ha definito il prof. Michele Limosani dell’Università di Messina, soffermandosi su un Sud che ‘ha perso il suo appuntamento con la storia e rischia di perderlo ancora. Allo sviluppo del nord, il Meridione ha risposto con migrazioni, burocratizzazione e fenomeno mafioso”. L’attuale geopolitica mondiale potrebbe offrire una seconda chance: “Se perdiamo anche questa, il sud è destinato a ospitare i pensionati europei in vacanza”. Infine, le conclusioni sono state affidate al prof. Pietro Busetta: “Siamo una colonia e abbiamo il diritto di affermare di essere stufi di questo Paese. Lo critichiamo, ma non mettiamo in discussione l’Unità”. Una condizione sempre più insostenibile, ma come il Nord anche il Sud ha le proprie responsabilità: “Ci sono nostre colpe, ma abbiamo avuto una classe dominante che ha pensato a sé e non una classe dirigente interessata alla comunità. Sono fiducioso – ha concluso l’autore –,ma ci dobbiamo arrabbiare e pretendere che i diritti siano uguali”.