Ha avuto luogo, qualche giorno fa, a Messina, la consegna della nuova nave della Guardia Costiera, Roberto Aringhieri, seconda di una nuova classe di unità navali denominata ‘Angeli del Mare’. Il tenente di Vascello, Roberto Aringhieri, perse la vita esattamente 26 anni fa (il 28 ottobre del 1995), mentre operava quale componente di un team ispettivo incaricato di verificare il carico trasportato da un mercantile straniero. Circostanze drammatiche, queste, in virtù delle quali gli è stata, successivamente, conferita la medaglia d’oro. Egli, infatti, recita la motivazione della medaglia, “…aveva chiesto e ottenuto di essere imbarcato su unità navale assegnata a missione multinazionale di pace durante il conflitto iugoslavo. Nel corso di una impegnativa operazione di Polizia Marittima, si offriva volontario prodigandosi con generoso slancio, nonostante le avverse condizioni ambientali, per aprire la strada al successivo impiego della squadra. In tale circostanza, rimaneva vittima di mortale incidente”. La CP421 Roberto Aringhieri, assieme alla CP 420 Natale De Grazia, sono progettate per la ricerca e il salvataggio in mare anche in condizioni metereologiche e marine particolarmente critiche.
Questa tipologia di nave autoraddrizzante (self righting) è stata progettata dal centro di ricerca di Intermarine con l’impiego delle più avanzate tecnologie a livello mondiale. La Aringhieri, con i suoi 10 uomini di equipaggio, rappresenta il meglio della tecnologia navale di oggi, con propulsione e strumenti di comunicazione all’avanguardia. Un’imbarcazione con un sistema avanzato di comando e controllo che assicura grande autonomia, maggiori capacità ricettive e una migliore logistica per l’equipaggio, per il ricovero di naufraghi e di persone a bordo e, dunque, non solo in coperta, durante le operazioni di soccorso che coinvolgono grandi numeri di naufraghi. La nave, costruita presso i cantieri Intermarine di Messina, è in lega leggera, lunga fuori tutto oltre 33 metri. Lo scafo ha una forma di carena a V profonda che consente una velocità massima di oltre 31 nodi e, alla velocità di 28 nodi, garantisce un’autonomia di oltre 1.000 miglia nautiche. Lo scafo ha una forma di carena a V profonda che consente una velocità massima di oltre 31 nodi e, alla velocità di 28 nodi, garantisce un’autonomia di oltre 1.000 miglia nautiche. Lo scafo ha una forma di carena a V profonda che consente una velocità massima di oltre 31 nodi e, alla velocità di 28 nodi, garantisce un’autonomia di oltre 1.000 miglia nautiche.