“C’è un bambino che piange, vado a salvarlo! Qualunque cosa succeda ricordati che io ti amo!” L’ultima, struggente telefonata di Simone Neri, l’Eroe di Giampilieri, l’ultima telefonata alla fidanzata e poi, l’ultimo slancio d’amore. Ma non ha perduto la vita Simone, l’ha ritrovata nella sua pienezza, perché l’amore non muore. Ed in questa lirica di Giovanni Querci, il poeta evoca la tragedia di Giampilieri di cui ricorre l’anniversario. In questa tragedia, balza “il gesto d’amore” di un giovane, Simone Neri, “l’Eroe del fango”, si sacrifica, non pensa a se stesso ma agli altri, luminoso esempio dell’Amore evangelico.
La Morte nel fango
Dal monte vien giù la frana/ il torrente melmoso straripa/ travolge ogni cosa/ semina distruzione e morte/ emergono le carenze umane/ il fango e la terra si alzano di livello/ le strade sono bloccate/ i macigni investono le case./ Dalla palude la gente/ con la visione della morte/ disperata urla/ vuole essere salvata./ Un giovane, Simone Neri/ l’eroe del fango, con un gesto d’amore si sacrifica/ libera molte persone dalla morte./ Si contano i morti/ si soccorrono i feriti/ si cercano i dispersi, gli abitanti. Il silenzio della catastrofe/ gelido, incombe sul paese/ i superstiti piangono i loro cari. È l’ora delle responsabilità/ della ricostruzione e del rientro!/ A Giampilieri, Scaletta, Altolia/ Molino, ritornerà la luce della vita.
di Alfonso Saya