La casa di cura Holy Family Home, vicino al quartiere fieristico di Naxxar, chiuderà i battenti l’anno prossimo. Tutti gli anziani, 75 in totale, sono stati informati in questi giorni che saranno trasferiti in altre case senza alcun costo per loro. Ai lavoratori, che sono circa 60, sarà data un’occupazione alternativa. Il segretario amministrativo dell’arcidiocesi di Malta, Michael Pace Ross, ha detto che l’anno prossimo la diocesi tornerà alla casa ai gesuiti e verrà chiusa in seguito. Egli ha spiegato che, negli anni passati, la Chiesa ha investito in modo sostanziale in questa casa per gli anziani, ma non sarà ancora possibile realizzare tutti i lavori necessari in questo vecchio edificio. La casa non può rispondere agli standard richiesti di oggi. Pertanto, ha affermato Pace Ross, considerando anche il numero di case di cura qui, molte delle quali sono edifici più moderni che offrono un ambiente migliore, è stato deciso che sarebbe stato nell’interesse degli anziani stessi trasferirsi in altre case di cura. La Holy Family Home ha iniziato a operare come casa di cura nel 1972 ed era gestita dalle Piccole Sorelle dei Poveri. Nel 1993, è stata amministrata dall’Azione Cattolica e, nel 2015, l’amministrazione della casa è stata consegnata all’Arcidiocesi di Malta. Questo splendido servizio, operato con grandissimo amore alla Holy Family Home, durante questi anni, ci fa ricordare il discorso di papa Francesco ai partecipanti al I Congresso Internazionale di Pastorale Degli Anziani sul tema ‘La Ricchezza Degli Anni’.
In questo bellissimo discorso, fatto nella Sala Regia venerdì 31 gennaio 2020, papa Francesco dice: “Quando pensiamo agli anziani e parliamo di loro, tanto più nella dimensione pastorale, dobbiamo imparare a modificare un po’ i tempi dei verbi. Non c’è solo il passato, come se, per gli anziani, esistessero solo una vita alle spalle e un archivio ammuffito. No. Il Signore può e vuole scrivere con loro anche pagine nuove, pagine di santità, di servizio, di preghiera… Oggi, vorrei dirvi che anche gli anziani sono il presente e il domani della Chiesa. Sì, sono anche il futuro di una Chiesa che, insieme ai giovani, profetizza e sogna! Per questo, è tanto importante che gli anziani e i giovani parlino fra loro, è tanto importante. La profezia degli anziani si realizza quando la luce del Vangelo entra pienamente nella loro vita; quando, come Simeone e Anna, prendono tra le braccia Gesù e annunciano la rivoluzione della tenerezza, la Buona Notizia di Colui che è venuto nel mondo a portare la luce del Padre. Per questo vi chiedo di non risparmiarvi nell’annunciare il Vangelo ai nonni e agli anziani. Andate loro incontro con il sorriso sul volto e il Vangelo tra le mani. Uscite per le strade delle vostre parrocchie e andate a cercare gli anziani che vivono soli. La vecchiaia non è una malattia, è un privilegio! La solitudine può essere una malattia, ma con la carità, la vicinanza e il conforto spirituale possiamo guarirla”.
di Fra Mario Attard