Nei giorni scorsi, presso il Salone Eventi della Biblioteca Regionale, è stata inaugurata la mostra espositiva. “Sulla Città piagata e straziata dalla devastazione del 28 dicembre. La cesura riguardo all’esistente processo di urbanizzazione della Messina pre 1908 nei nuovi modelli di ricostruzione post sisma. Il tributo alle vittime di poeti, scrittori e giornalisti”. L’evento culturale si inserisce nel quadro dell’iniziativa ‘113° Anniversario del terremoto come l’Araba Fenice. Il laboratorio della Rinascita. Immagini, carteggi e progetti di Messina tra passato, presente e futuro’, mostra diffusa promossa dalla città di Messina, in collaborazione con enti pubblici e privati, al fine di dare, anche quest’anno, il giusto rilievo al sinistro evento che ha colpito la città di Messina nel ferale 28 dicembre 1908. Il percorso espositivo della rassegna testimonia l’evoluzione delle strutture e delle forme urbane di Messina prima e dopo il terremoto del 1908, al fine di cogliere attraverso documenti originali, atti comunali, relazioni di tecnici del tempo e antiche immagini, la forte cesura al processo storico di urbanizzazione della nostra Città, operata dalle stratificazioni del patrimonio edilizio tra la fine del settecento e la successiva ricostruzione del secolo scorso.
Il terremoto con la sua potenza distruttrice si abbatté sulle costruzioni, frantumando, ma non annientando il patrimonio culturale monumentale e residenziale. Improvvidi e, forse, troppo frettolosi interventi pubblici amputarono il tessuto vivo della Città per fare strada a modelli urbanistici che obbedivano a necessità incombenti. Negli archivi della Biblioteca è conservato un rilevante patrimonio documentario che permette di ricostruire quei momenti, che, altrimenti, cadrebbero nell’oblio. La mostra è divisa in tre sezioni. La prima parte riguarda gli interventi pubblici e le sovrapposizioni del patrimonio edilizio che, dopo il terremoto del 1783 e fino al 1908, resero Messina una città armoniosa nelle strutture e attiva dal punto di vista economico. Si segnala, a tal proposito, l’opera di Giuseppe La Farina del 1840 ‘Messina ed i suoi monumenti’, pubblicata da G. Fiumara, nel 1840, o la monografia di Giuseppe Coglitore, ‘Storia monumentale-artistica di Messina preceduta dalla descrizione della Sicilia ne suoi monti, strade, fiumi, laghi… : monumenti civili’, stampata a Messina nel 1864 dalla tipografia del Commercio, la relazione dell’architetto Giacomo Fiore ‘Sul progetto della strada Garibaldi e Prestimo: pensieri’ dell’architetto Giacomo Fiore, stampata a Messina presso la Tip. del Commercio nel 1861.
La seconda sezione individua la linea di netta demarcazione segnata dal sisma del 1908, con la lunga e faticosa ricostruzione: dalle prime baraccopoli in legno, dimore fatiscenti dei sopravvissuti alla disastrosa calamità, fino alla realizzazione del piano Borzì e ai successivi progetti. Un doloroso confronto tra la Messina che fu e la ‘Città colpita a morte’. Interessanti le relazioni di Giuseppe Papa, edite da Alicò nel 1911 e 1912, i testi di Pennisi su ‘Arte e ricordi della città distrutta’, pubblicato dalla stamperia Guerriera nel 1912 e le testimonianze, tra gli altri, di Domenico Puzzolo Sigillo ‘Mentre i vivi commemorano il 28 dicembre, parlano i morti’, le relazioni dell’ing. Saro Cutrufelli ‘Per le costruzioni civili nelle zone sismiche’, gli apporti di Mario Baratta alla Società Geografica Italiana, il Piano Borzì e Guidini , le cartoline del fondo Di Paola, per la prima volta in esposizione, e il testo, tra gli altri, ‘Messina: Storia e civiltà’, a cura del compianto Giovanni Molonia, che per tanti anni studiò nei saloni della Biblioteca il Fondo Messano Calabrese, ricostruendo aspetti della vita sociale e culturale della Messina del tempo passato.
La terza sezione è, infine, l’omaggio alle vittime di scrittori, poeti e giornalisti. Struggente la poesia di Tommaso Cannizzaro. Dice il letterato: “Risorgerai nei secoli? Nessuno sa dirlo ancora, ma dal tuo sepolcro forse un raggio di amore arriverà che farà molte invidie impallidire”. È un’occasione per rileggere delle pagine scritte nell’immediato quando l’eco della catastrofe aveva appena raggiunto tante persone sgomente per l’entità della distruzione. Toccanti i versi di Alfio Tomaselli, ‘Sulle rovine di Messina e Reggio’, commoventi le parole di Bruno Gioffrè, in memoria della figlia Maria, morta tra le rovine. La tragedia di Messina viene descritta con violenza e con un linguaggio crudo (macerie, terremoto, uragani, mare avvelenato, sogni polverosi), da Salvatore Quasimodo. Le foto e i disegni del periodico ‘Illustrazione Italiana’ dei primi mesi del 1909 ci consegnano immagini spaventose delle rovine e dei morti, ma anche degli aiuti ricevuti da parte delle Nazioni europee. I reportage giornalistici di firme illustri del tempo, come Barzini, Borgese, Papalia Jerace, Morasso, Serao testimoniano, tra l’altro, l’intervento fattivo della corte della Regina Elena di Savoia.
Tutto il materiale bibliografico e documentario delle tre sezioni è stato tratto dai principali Fondi presenti nella Biblioteca, dal Fondo Di Paola, al Pugliatti, ai testi presenti nelle Collezioni Messano Calabresi, con le numerose pubblicazioni di La Corte Cailler, gli apporti di Baratta, Caminiti, Papa, Guidini, Gallo e Oliva, le fotografie e le cartoline dell’epoca del grande Mauro Ledru, insigne testimone ed interprete di storie ed emozioni mediante immagini di persone, luoghi, eventi, oggetti della vita sociale dei primi del novecento. La Rassegna rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2022, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.30, e sarà visitabile solo su prenotazione. A causa dell’emergenza Covid, l’accesso è consentito solo ai possessori di green pass.
di Pina Asta