Contro la violenza sulle donne: La mostra ‘Ruggine’ nel Transatlantico di Palazzo Zanca

Da oggi, lunedì 24, nel Transatlantico di Palazzo Zanca, sarà fruibile la mostra silenziosa ‘Ruggine’ curata dall’esperto del sindaco di Arte Contemporanea, Alex Caminiti, e promossa dal vicesindaco, Carlotta Previti, e gli assessori Alessandra Calafiore, Dafne Musolino ed Enzo Caruso. L’esposizione, costituita da opere di artisti di fama mondiale del gruppo Collettivo d’Arte Indipendente GAS, come Saturno Buttò, Giulio Durini, Felipe Cardena, Sara Baxter, Svetlana Grebeniuk, Gimaka, Sadif, Sabrina Di Felice, Giuseppe Pizzardi, Silvana Chiozza e Francesca Tulli, intende indagare sul panorama femminile e manifestare il dramma della violenza sulle donne. Gli artisti, con tecniche diverse, ma uniti da un comune denominatore, intendono dare voce, attraverso i loro dipinti, a chi non può difendersi dalla violenza maschile sulle donne che assume molteplici forme e modalità, sebbene la violenza fisica sia la più facile da riconoscere. L’iniziativa è arricchita da un video clip cui ha collaborato con la sua voce Anna Curcuruto, special guest. La violenza più diffusa, al contrario di quanto si pensa, è quella che avviene all’interno delle mura domestiche, ovvero in ambito familiare, caratterizzata da uno scopo comune: il dominio e controllo da parte di un partner sull’altro, attraverso la violenza fisica, sessuale, psicologica, economica e stalking.

Quella fisica è esercitata con atti guidati dall’intenzione di fare del male attraverso ogni forma di aggressività e di maltrattamento contro la donna, contro il suo corpo e le cose che le appartengono, spesso è esercitata con forza, per determinare nella donna un ruolo di sottomissione terrorizzandola; sessuale, mediante l’imposizione di pratiche sessuali indesiderate o di rapporti che arrecano dolore fisico e lesivi della dignità; psicologica, si presenta in varie forme di maltrattamento che hanno come elemento comune un meccanismo di sopraffazione che nel tempo mina il valore personale, il senso di identità, la dignità e l’autostima della donna; economica, implica rendere la vittima finanziariamente dipendente controllando le sue risorse finanziarie, non coinvolgendola nelle scelte di spesa o investimento, negando l’accesso al denaro o la partecipazione al mondo del lavoro di fatto limitandone la libertà; e lo stalking, una serie di atteggiamenti tenuti dall’uomo per affliggere la donna, perseguitandola e ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Non esiste un profilo di donna-tipo che subisce violenza, perché la violenza può coinvolgere tutte le donne.