Marsala – Avviato al museo Lilibeo il primo di una serie di interventi conservativi sul relitto della nave punica del III sec. a.C.

Unica nel suo genere in tutto il Mediterraneo antico, sia per la tipologia (una nave agile e veloce da combattimento o ‘ausiliaria’ di appoggio alle navi militari), sia per la presenza di segni e lettere fenicio-puniche che ne consentono l’attribuzione alla marineria cartaginese, la nave è oggetto di intervento da parte degli archeologi navali Pat Tanner (University of Southampton, Centre for Maritime Archaeology) specialista nel rilievo 3d e nella ricostruzione virtuale delle navi antiche, e da Toby Jones (Newport Museum and Art Gallery), curatore del progetto sulla nave mercantile delXV secolo rinvenuta nel fiume Usk di Newport (Galles, 2002)”, afferma una nota della Regione. “Occorre dedicare il massimo impegno – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – alla tutela e alla conservazione del patrimonio culturale della Sicilia”. Il museo, è stato istituito dalla Regione siciliana nel 1986, principalmente per consentire la conservazione e la fruizione del relitto. Il convegno internazionale, realizzato lo scorso ottobre dal Parco in collaborazione con la Honor Frost Foundation, ha illustrato alcune analisi diagnostiche eseguite dal Centre Camille Juillian – CNRS di Aix Marseille (2018-2019) che hanno evidenziato la necessità di avviare interventi conservativi finalizzati a proteggere lo scafo della nave dal contatto diretto con la struttura metallica che la sostiene, mediante l’inserimento di sottilissimi fogli di materiale inerte polimerico nei punti di contatto tra il metallo e i legni antichi; questo al fine di evitare il rischio di contaminazione. Inoltre, si sta intervenendo sulla struttura lignea del relitto per correggere la deformazione del fasciame in un punto cruciale di intersezione con un madiere (struttura trasversale dello scafo). (Fonte: ANSA)