Il miracolo del sangue di san Gennaro

Per sgombrare il campo da tante dicerie e falsità sul Miracolo del sangue di san Gennaro – il vescovo di Benevento che fu decapitato nel 306, protettore veneratissimo di Napoli – basterebbe documentarsi sulla storia vera di questo Miracolo che avviene da tanti secoli, studiarlo da vicino, con metodo scientifico e senza pregiudizi. Il Miracolo si ripete con irregolarità o non si ripete affatto, da ciò si arguisce che non v’è ombra di trucco. Nel 1976, difatti, nonostante 8 lunghi giorni di preghiere e di movimenti delle ampolline, il grumo rimase solido, così avvenne in Occasione della visita del pontefice santo, Giovanni Paolo II. La scienza ancora non è riuscita e non riuscirà, per la sua pervicace ‘presunzione’, a dare spiegazione, mentre i media si sono sbizzarriti a dare – a mio avviso – versioni inesatte. San Gennaro avrebbe ragione – come si dice, con una battuta divertente – a querelare in massa giornalisti e ricercatori. Fa eccezione, nel mondo scientifico, un noto e apprezzato studioso, Pier Luigi Bollone, un sindonologo che eseguì una spettroscopia accertando la presenza nel sangue di un tipico suo componente: l’emoglobina. È stata, questa, una conferma importante, illustrata dallo scienziato, dettagliatamente, nel suo prezioso volume ‘San Gennaro e la scienza’, ed. Sei. La verità è una sola: la scienza, nonostante il suo accanimento, non ha ancora saputo spiegare il Miracolo.

Potrebbe bastare il responso del suddetto scienziato che è più che convincente, perché è un miracolo nel Miracolo: il ceppo su cui fu decapitato san Gennaro, che si trova nell’eremo dei Cappuccini, a Pozzuoli, e che, ogni anno, in concomitanza con la liquefazione del sangue, si tinge di rosso. Gli ‘scettici’ rimangono tali e nessuna prova li soddisfa, perché confondono il piano scientifico con il piano metafisico. Il teologo Bruno Forte, al riguardo, taglia la testa al toro, affermando: “I nostri tempi sono caratterizzati dalla presunzione di spiegare tutto nell’ordine totalizzante della ragione. Si nega ogni realtà eccedente il pensiero, non si ammettono ombre. La crisi della ragione totalizzante, ossia delle ideologie, mostra il fallimento di una simile presunzione. E il Miracolo apre una breccia ulteriore in questo orizzonte, mostrandoci lo spazio del non deducibile, lo spazio dell’Altro, di Dio”.

di Alfonso Saya