SOS Sicurezza Stradale a Messina

Le ripetute notizie di cronaca che narrano di incidenti stradali con un pesante bilancio di feriti nel centro di Messina, non possono non far pensare alla pessima gestione delle arterie cittadine, congestionate da un traffico veicolare totalmente indisciplinato. L’imperizia e la cattiva educazione stradale del conducente medio dei veicoli è sicuramente fomentata dalla mancanza di strisce pedonali e di segnaletica orizzontale.  Facendo un giro per la Città, notiamo che le uniche strisce visibili segnate sull’asfalto sono quelle dell’ultima pista ciclabile e delle soste a pagamento, sbiadite anche quelle degli stalli dei disabili.  Per il resto, caos totale. Gli istruttori delle scuole guida sono costretti a fare vedere delle diapositive ai loro allievi, perché mancano tutte le strisce bianche di uso comune: quelle al centro della carreggiata (cd. strisce di mezzerìa) tratteggiate nelle zone a più corsie dove è consentito il sorpasso, quelle continue nel caso il sorpasso sia vietato, come, ovviamente, in vicinanza di curve o incroci o altri punti, nonché le strisce pedonali anche nelle vicinanze di scuole, ospedali, mercati. Le conseguenze sono evidenti: confusione più totale, precedenze non rispettate, continui incidenti stradali. Per non parlare dei monopattini. Sfrecciano incuranti di qualsiasi regola, condotti da utenti di tutte le età. Senza targa, perciò non facilmente individuabili in caso di sinistro, senza adeguata illuminazione, il che li rende particolarmente pericolosi e vulnerabili, specie in caso di carenza di illuminazione. Non mancano coloro i quali utilizzano il monopattino per accompagnare il proprio figlio, spesso piuttosto piccolo. Capita di intravvedere bambini, specie nelle ore di punta, all’uscita delle scuole, rannicchiati dentro il monopattino, condotto da un adulto. Episodi, ahimè, che testimoniano una comune caratteristica: il disprezzo delle regole e del buon senso. Si dirà che non sono sufficienti i fondi per aumentare i controlli sulle strade, siamo in epoche di ristrettezze economiche.  Non possiamo, però, chiederci quanto sangue sulle strade dovrà essere versato per ottenere una viabilità più sicura?

di Pina Asta