Nella straordinaria biografia di don Bosco, vi è l’episodio misterioso del cane Grigio, che lo accompagnò, lo difese e gli salvò la vita dalle aggressioni e dagli attentati di cui fu vittima, più di una volta. Uno dei tanti episodi lo racconta il Santo stesso: “Una sera oscura, sul tardi, venivo a casa solo soletto… quando mi vidi accanto un grosso cane che a prima vista mi spaventò. Ma non ringhiò contro di me, anzi mi fece le feste come se fossi il suo padrone. Abbiamo fatto amicizia e mi accompagnò all’Oratorio. Ciò che avvenne quella sera, si ripeté molte altre volte. Posso dire che il Grigio – così don Bosco chiamò quel cane – mi ha aiutato e salvato parecchie volte, in maniera straordinaria. Sul finire del novembre 1854, una strada nebbiosa e piovosa, venivo solo dalla città… ad un tratto mi accorsi che due uomini camminavano a poca distanza da me, con due balzi improvvisi, mi gettarono un mantello sulla testa, in quel momento, apparve il Grigio che ululando si lanciò con le zampe, contro la faccia del primo e azzannò l’altro. Andarono via lesti e il Grigio, standomi al fianco, mi accompagnò”. Questo cane misterioso fu il compagno fedele di don Bosco. I ragazzi dell’Oratorio lo videro tante volte, lo chiamavano il ‘cane di don Bosco’ e lo accarezzavano e gli facevano festa. Don Bosco non riuscì a scoprire la provenienza di quel cane. Restò un cane misterioso. Nel 1872, la baronessa Ricci-Fossati domandò a don Bosco cosa pensasse di quel cane e don Bosco, sorridendo, rispose: “Dire che sia un angelo farebbe ridere. Ma neppure si può dire che sia un cane ordinario”.
di Alfonso Saya