Il Sovrano Ordine Militare di Malta tiene un Capitolo Generale straordinario con 111 membri chiamati ad eleggere – sotto la presidenza del luogotenente gran maestro, fra’ John Dunlap, e del cardinale Silvano Maria Tomasi, delegato speciale del papa – il gran commendatore, il gran cancelliere e gli altri vertici, sulla base della nuova Carta Costituzionale e del nuovo Codex Melitense. In occasione dell’evento, papa Francesco ha inviato un messaggio all’ordine. La sua riflessione su questo nuovo cammino dell’Ordine si apre con il ringraziamento ai membri per il loro lavoro “quasi millenario”, svolto in campo umanitario, medico e sociale e che oggi conta Lampedusa “con i migranti fuggiti dai loro Paesi” e l’Ucraina e dintorni “per chi fugge dalla guerra”, tra i suoi principali poli di attività. “Per costruire un mondo più giusto non c’è altra strada che quella del Vangelo”, scrive il papa, e di “grande merito”, riconosce, “è la vostra opera di consolazione degli afflitti, sia nei loro bisogni spirituali che materiali”. Proprio così, aggiunge il papa, “proprio perché appartiene a voi la sfida contro la mentalità mondana, egoista e, oggi, consumistica”, da affrontare “con la vostra esemplarità di vita e le vostre opere di misericordia”. Papa Francesco ha sottolineato che questo patrimonio di carità ha bisogno di una coerenza di vita con il Vangelo e con le regole dell’Ordine, perché “senza la fede” quelle stesse opere “sarebbero solo filantropia”.
La coerenza oggi, alle soglie del nuovo corso, passa, in particolare per tutti i membri del primo, secondo e terzo ceto dell’Ordine, dall’osservare nella pratica personale e comunitaria la nuova Carta costituzionale e il Codex Melitense, “il frutto,” ricorda il papa, “di un lungo cammino” all’interno dell’Ordine, vissuto “non senza contrasti”, e arrivando, finalmente, alle nuove norme che ora possono portare “tutto l’Ordine”, dice, “un rinnovamento spirituale e un lavoro di carità, rafforzando così la sua unità”. Proprio il tema dell’unità, costitutivo dei Cavalieri di Malta, è un punto su cui il papa insiste con un appello diretto alla coscienza di ciascuno. “Vi chiedo di cuore – si legge nel messaggio – di giungere a un sincero perdono reciproco, alla riconciliazione, dopo momenti di tensione e difficoltà che avete vissuto nel recente passato. La carità del perdono sia lo stile di vita che vi contraddistingue”. E, poco più avanti – offrendo indicazioni su come condurre la vita all’interno delle strutture comunitarie –, papa Francesco ribadisce il pensiero: “Rafforzate fermamente la vostra unità, altrimenti non sarete credibili nelle vostre opere. I conflitti e le opposizioni danneggiano la vostra missione”. Il percorso di vita di chi milita nell’Ordine di Malta dovrebbe essere lo stesso di Gesù, che “regna nell’umiltà, da una mangiatoia e da una croce”.
di Fra Mario Attard