Le comunità religiose femminili della diocesi di Patti, comprese le Dorotee di Caronia, domenica scorsa, si sono ritrovate in preghiera dalle sorelle Speranzine della Madonna del Tindari, assieme a s.e. mons. Guglielmo Giombanco, in occasione della ‘Giornata della vita consacrata’, in preparazione al Convegno Regionale delle Chiese di Sicilia del prossimo 17 e 18 febbraio che si svolgerà a Enna. Il tema trattato, identico a quello da argomentare nella prossima occasione di confronto regionale e cioè ‘Dall’Ascolto del creato al grido del povero per una condivisione solidale’, dopo l’accoglienza e la celebrazione dell’ora media. Seguendo, infatti, le linee guida dell’Enciclica ‘Laudato si’ di papa Francesco, il vescovo, nella sua riflessione, ha fatto emergere i molti aspetti ‘umani, spirituali, naturali, sociali, caritativi’, legati al Creato, che è opera di Dio, definendo l’ascolto di esso, respiro dell’uomo per vivere ‘la vita che si rinnova e trasforma’ in una natura, che ‘non è morta e ci stupisce’ da condividere e da difendere. Con molta semplicità, chiarezza e l’uso di tre verbi: ‘grida; ascolta e libera’, il presule ha sintetizzano la condizione di sofferenza e povertà umana, esortando a riflettere, la fede e la speranza – ‘il povero grida, il Signore lo ascolta e lo libera dalle angosce’ – che devono alimentare l’uomo.
Ha sottolineato, poi, come la vita consacrata è vitale nella Chiesa perché riesce ‘a far vedere negli altri, la presenza di Dio’ e richiede l’atteggiamento del silenzio e di preghiera. Ancora, in riferimento al Vangelo del giorno, mons. Giombanco ha proposto la volontà del Signore, a mantenere ciascuno la presenza del sale e della luce: “Non perdiamo il sapore del Vangelo e non spegniamo la nostra fede nella nostra vita”, ponendosi in ascolto, nella solidarietà dell’amore che si esprime con gesti di gratuità concreti per distruggere l’egoismo, l’arroganza, la disumanizzazione che oggi si vive. A seguire, la toccante celebrazione eucaristica alla Basilica Santuario, da lui presieduta, con l’assistenza dei novelli diaconi Capuccinello e Vivaldi Maimone e partecipata da molti fedeli, dove è stata rinnovata la ‘Professione Religiosa’ delle comunità presenti e il pranzo offerto dal Santuario con amorevole servizio del vice rettore, don Alberto Iraci.
di Santina Folisi