Mentre celebravo la messa mercoledì 5 aprile 2023, nella nostra parrocchia di Marsa dedicata alla Santissima Trinità, esattamente nell’ultima messa mattutina, prima della celebrazione solenne della Pasqua, lo Spirito Santo mi ha dato la grazia di notare alcuni spunti assai interessanti e rilevanti al mondo di oggi in cui viviamo riguardando il brano del vangelo secondo Matteo, cioè Mt 26, 14-25. Giuda fu dominato dalla cupidigia dei soldi. Per “trenta monete d’argento, che i capi dei sacerdoti … gli fissarano (Mt 26,14-15)” era disposto a vendere il suo carissimo maestro. E che maestro! Il Figlio di Dio fatto uomo! La sua cupidigia accecante fu talmente grande che, come ci dice l’evangelista Matteo, “da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù (Mt 26, 16)”. Questa cupidigia è ancora fortemente presente nel mondo d’oggi. Quante persone si distruggono e distruggono gli altri per i soldi. Sono disposti a vendere le loro carriere, rovinare le loro famiglie e mettere in cattiva luce la loro integrità personale, professionale e politica basta guadagnare soldi.
Papa Francesco ci aiuta a riflettere profondamente su questo brano tanto attuale per la nostra vita contemporanea. Nella sua omelia, pronunciata da Santa Marta del 8 aprile 2020, papa Francesco disse: “Mercoledì Santo è chiamato anche ‘mercoledì del tradimento’, il giorno nel quale si sottolinea nella Chiesa il tradimento di Giuda. Giuda vende il Maestro. Anche oggi, si vende gente. Tutti i giorni. Ci sono dei Giuda che vendono i fratelli e le sorelle: sfruttandoli nel lavoro, non pagando il giusto, non riconoscendo i doveri… Oggi, il commercio umano è come ai primi tempi: si fa. E questo perché? Perché: Gesù lo ha detto. Lui ha dato al denaro una signoria. Gesù ha detto:“Non si può servire Dio e il denaro (cf. Lc.16,13)”, due signori. È l’unica cosa che Gesù pone all’altezza e ognuno di noi deve scegliere: o servi Dio, e sarai libero nell’adorazione e nel servizio, o servi il denaro, e sarai schiavo del denaro. Questa è l’opzione, e tanta gente vuole servire Dio e il denaro. E questo non si può fare.
In quale parte siamo? Chi veramente serviamo? La nostra cupidigia o essere davvero disposti ad aprire il nostro cuore per essere persone che rispettano, amano e onorano con la massima fedeltà la loro relazione con Dio e i fratelli e le sorelle? Davanti al tradimento, l’atteggiamento di Gesù è fondamentale: “In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà (Mt 26, 21)”. Gesù non dava tanta importanza alla reazione dei suoi discepoli. Davanti al tradimento, che è la verità numero uno contro l’amore fraterno, ha detto la verità in faccia. L’ha fatta uscire in un modo assai diretto e schietto. Egli chiamò il male per nome. Confrontandosi col suo peccato, Giuda già cominciava a odiare se stesso. La prima vittima del tradimento è il traditore e la traditrice stesso e stessa. Dopo la sua insincera confessione, Gesù gli disse: “Tu l’hai detto (Mt 26, 25)”. Quanto si ammala un cuore che tradisce! Signore aiutami per non tradirti, per essere sempre vicino e vicina al tuo cuore. Signore, da questa esperienza, com’è vero che la settimana santa mi fa riflettere seriamente sulla nostra vita. Aiutami a lasciare questa riflessione cambiare la mia vita. Amen.
di Fra Mario Attard