Fu proprio dall’inizio
Della gara assurda,
C’era lì, per correre
Umile, silenziosa.
Quanti pensieri forti
Forse pensava a lei,
Chi lo sa, sa Dio
Rimase coraggiosa.
Aveva da vantarsi
Scelse la semplicità,
Chissà, per caso sentì
La storia lacrimosa.
Ma il tempo è tomba
Sa seppellire tutto,
Anche evento grande
Icona favolosa.
Il silenzio che morde
Fa soffrire nel nulla,
Abbastanza chiarita
La donna favolosa.
Chi va accanto, nota
Chi fugge impaurito,
Ma resta cosi il fatto:
La vita misteriosa.
Gli ultimi respiri
Spariscono in fretta,
Rimane solo il corpo
Scena non vantaggiosa.
A chi crede come lei
C’è speranza, amore,
A chi fa testa sua
Ci sarà il dolore.
O storia delle storie,
Di rabbia e di bontà,
Manifesti, protesti
La futura siccità.
Non so ma il velo scuro
Sta per scendere forte,
Rimpianti e angosce
Marea d’ogni sorte.
Andiamocene fuori,
Lascia fare il Gesù,
Lui sistema le cose
Cuori duri da lassù.
Entrò il sonno eterno
Quello che c’è di fare,
Sarà l’inginocchiarsi
Davanti all’altare.
Infelicità?
Forse sordità?
Incapacità?
Sensibilità?
di Fra Mario Attard