Sabato 15 luglio 2023 si è celebrata la Festa di San Bonaventra da Bagnoregio. Di questo santo ci parla ampiamente papa Benedetto XVI. Su san Bonaventura, papa Ratzinger disse nella sua catechesi del 3 marzo 2010, che è stato scritto “che tutti coloro che lo vedevano erano pervasi da un amore che il cuore non poteva celare”. In quella bellissima catechesi, il pontefice ha ammesso una ‘certa nostalgia’, mentre preparava la catechesi. Il papa ripensava alla sua giovinezza quando studiava la vita di san Bonaventura. Poi, ammetteva l’influsso del santo dottore francescano sulla sua formazione dicendo: “La sua conoscenza ha inciso non poco nella mia formazione”. Per Benedetto XVI, “tra le grandi figure cristiane che contribuirono alla composizione di questa armonia tra fede e cultura si staglia appunto Bonaventura, uomo di azione e di contemplazione, di profonda pietà e di prudenza nel governo”. Un evento che ha segnato la sua vita è accaduto quando era solo un ragazzo. Colpito da una grave malattia, dalla quale nemmeno il padre medico pensava di riprendersi, la madre pregò l’intercessione di san Francesco ed egli fu guarito. Anni dopo, mentre studiava a Parigi, si unì ai francescani, spiegando la sua scelta dicendo che quest’ordine “ravvisava l’azione di Cristo”.
Questo “santo dottore della Chiesa – ha ribadito Benedetto XVI – ci ricorda il senso della nostra vita con le seguenti parole: ‘Sulla terra… possiamo contemplare l’immensità divina mediante il ragionamento e l’ammirazione; nella patria celeste, invece, mediante la visione, quando saremo fatti simili a Dio, e mediante l’estasi … entreremo nel gaudio di Dio’”. Nella sua catechesi, papa Benedetto XVI citò le parole di Bonaventura da una lettera a un confratello dell’ordine: “Confesso davanti a Dio che la ragione che mi ha fatto amare di più la vita del beato Francesco è che essa assomiglia agli inizi e alla crescita della Chiesa. La Chiesa cominciò con semplici pescatori, e si arricchì in seguito di dottori molto illustri e sapienti; la religione del beato Francesco non è stata stabilita dalla prudenza degli uomini, ma da Cristo”. Mentre compiva un difficile percorso di studi presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Parigi, il santo padre ricordò che Bonaventura “maturò una propria riflessione personale e una sensibilità spirituale di grande valore che, nel corso degli anni successivi, seppe trasfondere nelle sue opere e nei suoi sermoni, diventando così uno dei teologi più importanti della storia della Chiesa”. Egli iniziò a insegnare teologia francescana a Parigi e fu in questo periodo che scrisse sulla ‘perfezione evangelica’, mostrando come gli ordini mendicanti seguissero il Vangelo attraverso le loro pratiche dei voti di povertà, castità e obbedienza. Prendendo questo spunto importante, papa Benedetto affermò che questo insegnamento “rimane sempre attuale: la Chiesa è resa più luminosa e bella dalla fedeltà alla vocazione di quei suoi figli e di quelle sue figlie che non solo mettono in pratica i precetti evangelici ma, per la grazia di Dio, sono chiamati ad osservarne i consigli e testimoniano così, con il loro stile di vita povero, casto e obbediente, che il Vangelo è sorgente di gioia e di perfezione”. San Bonaventura, nel 1257, fu eletto ministro generale dei Frati Minori (Francescani).
Ricordiamoci che, a quel tempo, i frati erano 30.000 circa sparsi dalla Cina fino al Nord Africa. Con la grande espansione, arrivarono varie interpretazioni del messaggio francescano e per fronteggiare la possibilità di fratture interne, Bonaventura vide che era necessario un consolidamento e una condivisione di ideali e motivazioni per unificare l’azione e lo spirito francescano. Raccogliendo documenti e ascoltando testimonianze di prima mano sulla vita di san Francesco, Bonaventura produsse un libro sulla vita del santo, che divenne la biografia ufficiale. In questa biografia, disse papa Benedetto, san Francesco emerge come “un uomo che ha cercato appassionatamente Cristo”. In altre parole, ‘Francesco è un alter Christus’. È proprio questo ‘l’ideale vivo’ che san Bonaventura offrì all’Ordine, e ‘questo ideale’, che papa Benedetto XVI mise in evidenza, è “valido per ogni cristiano, ieri, oggi, sempre, è stato indicato come programma anche per la Chiesa del Terzo Millennio dal mio predecessore, il venerabile Giovanni Paolo II”. Il grande e umile Bonaventura morì nel 1273, appena nominato vescovo e cardinale da papa Gregorio X. Nella sua conclusione della catechesi, papa Benedetto citò le parole di un anonimo notaio pontificio che ci offre un ritratto conclusivo di questo grande santo ed eccellente teologo: “Uomo buono, affabile, pio e misericordioso, colmo di virtù, amato da Dio e dagli uomini… Dio, infatti, gli aveva donato una tale grazia, che tutti coloro che lo vedevano erano pervasi da un amore che il cuore non poteva celare”. Questo “santo Dottore della Chiesa – concluse Benedetto XVI – ci ricorda il senso della nostra vita con le seguenti parole: ‘Sulla terra… possiamo contemplare l’immensità divina mediante il ragionamento e l’ammirazione; nella patria celeste, invece, mediante la visione, quando saremo fatti simili a Dio, e mediante l’estasi … entreremo nel gaudio di Dio”. Preghiamo con san Bonaventura al Signore Gesù: “O dolcissimo Signore Gesù, ferisci anche me col soavissimo e salutare tuo amore, affinché l’anima mia si riposi nella serena e apostolica tua santissima carità. La mia anima ti brami e si purifichi nell’attesa del Paradiso, e non sospiri che di separarsi dal corpo per essere sempre con te. Tu sei, o Signore, il gaudio degli Angeli, la forza dei Santi, il nostro soavissimo pane quotidiano. Il mio cuore abbia sempre fame e sete di te, o Gesù, e si delizi nelle dolcezze del tuo amore. Tu sempre cerchi come fonte della vita e della sapienza, come torrente della gioia che riempie la casa di Dio. Tu solo sii la mia gloria! A Te, io pensi, di Te, parli, tutto operi a Tuo onore, a Te pervenga con umiltà e pace, con trasporto e diletto, con perseveranza e fervore, affinché in Te, mia fiducia, mia gioia, mia pace, io sempre viva con la mente e con il cuore”. Amen.
di Fra Mario Attard