La sottrazione risale al giugno del 2013, quando l’uomo, un cittadino magrebino, accampando una scusa alla moglie, barcellonese, riesce ad allontanarsi dalla Città del Longano in compagnia del figlio di appena tre anni. Ma, invece di andare, come promesso, a trovare i parenti in Italia, porta il bimbo in Marocco e fa perdere le sue tracce. La donna chiede aiuto alla Polizia di Stato, presentando denuncia al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Barcellona Pozzo di Gotto, i cui poliziotti, diretti dalla Procura della Repubblica dello stesso centro, avviano le ricerche attraverso il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP). Seguono anni di ricerche estenuanti.
Solo grazie alla collaborazione internazionale, nel maggio di quest’anno, l’uomo viene rintracciato e tratto in arresto dalle autorità marocchine. Sussiste, però, il rifiuto a consegnare il bambino. Numerosi i tentativi e gli incontri, anche con la moglie e altri familiari, ma nulla convince l’uomo a rivelare dove si trova il bambino. Solo il prospettarsi di una più grave imputazione convince, finalmente, l’uomo a capitolare. Il bambino, che adesso ha dieci anni, è stato ritrovato e consegnato alla madre precipitatasi in Marocco. Si attende il rientro in Patria.