“Una convocazione sospetta quella del direttore generale della Messina Social City, Vincenzo Romano, che, guarda caso, arriva dopo la nostra richiesta pubblica di rimozione dall’incarico”. Clara Crocè e Gianluca Gianluca Gangemi, dirigenti sindacali della FIADEL, non le mandano a dire ai vertici della MSC. “La convocazione disposta dal dg della Messina Social City per domani alle ore 10.00 è un’ammissione di colpa di quanto non è stato fatto in questi ultimi mesi – puntualizzano Crocè e Gangemi –. Abbiamo inviato ben 12 richieste di convocazione per discutere la risoluzione dei numerosi problemi dell’azienda partecipata e non abbiamo avuto alcun riscontro, pur lamentando da sempre l’evidente carenza organizzativa della MSC con note inviate sia all’esecutivo di Palazzo Zanca che al Consiglio di Amministrazione della Messina Social City”.
Nonostante i rapporti tesi con Romano, la FIADEL sarà presente all’incontro di domani mattina. “Noi non ci sottraiamo come, invece, ha fatto lui – incalzano i due sindacalisti –. A causa del mancato confronto con il direttore generale, a tutt’oggi non sono stati garantiti i livelli occupazionali delle cosiddette sostituzioni storiche ancora in servizio il 28 febbraio 2012. Come i nostri iscritti ci hanno denunciato più volte, la mancanza di confronto di Romano con le organizzazioni sindacali ha scatenato una sorta di guerra tra i lavoratori ed è evidente che i più risentiti sono quelli che lavorano meno di 38 ore la settimana. Inoltre, non si è fatto alcun ragionamento sull’integrazione economica per chi è a basso reddito, nonostante siano state assegnate ore su ore di straordinario e siano state effettuate assunzioni che riteniamo prive di criteri organizzativi. Peraltro, ci preme ricordare che durante il primo e unico confronto con Romano la FIADEL non ha approvato il regolamento di assunzione che ha lasciato fuori i sostituti storici e ha stigmatizzato l’assenza di ragionamenti sulla salvaguardia dei livelli occupazionali presenti al 28 febbraio 2012 e le mancate risposte alle nostre richieste di accesso agli atti”.
Dito puntato anche contro i comportamenti in azienda di Romano, che “ragionando a compartimenti stagno non riesce ad avere una visione complessiva della partecipata e valorizzare le professionalità interne. A distanza di diversi mesi dalla sua nomina, non ha ancora convocato il personale per conoscerlo né si cura dei diritti elementari delle lavoratrici e delle loro esigenze. Speravamo che la nomina del direttore generale protesse risolvere i problemi di natura gestionale e organizzativa del personale, ma dobbiamo constatare che non è stato così. A questo punto, vorremmo capire di cosa dovremmo discutere domani con un direttore generale che, da quanto ci risulta, ha la sfiducia anche del CdA. Non riusciamo a comprendere chi sia davvero il nostro interlocutore e durante l’incontro convocato da Romano ribadiremo quanto scritto e denunciato negli ultimi mesi”.