L’esperienza nel villaggio della Natività

L’undicesima edizione di Betlemme ad Għajnsielem nei campi di Ta’Passi è stata inaugurata il 13 dicembre 2019 dal presidente George Vella e benedetta dall’arciprete canonico di Għajnsielem, il rev. Frank Bajada. Betlemme a Għajnsielem è un villaggio della Natività animato e sparso su 20.000 metri quadrati di terra, e offre una riproduzione dei dintorni di Betlemme e la storia senza tempo della Natività. All’ingresso, viene fornita una mappa a tutti i visitatori per migliorare l’esperienza complessiva. Betlemme di Għajnsielem presenta anche rievocazioni del viaggio da Nazareth a Betlemme di Giuseppe e Maria, nonché l’Adorazione dei Magi la domenica dell’Epifania.

Sebbene il villaggio della natività sia sempre aperto, lo sarà solamente animato nei seguenti giorni: venerdì 13 dicembre, dalle ore 16.00 fino alle 20.00; sabato 14 dicembre, dalle 16.30 fino alle 20.00; domenica, dalle 14.30 fino alle 19.30; mercoledì 18 dicembre, dalle 21.30 fino alle 00.00; sabato 21 dicembre, dalle 16.30 fino alle 20.00; domenica 22 dicembre, dalle 14.30 fino alle 19.30; mercoledì 25 dicembre, dalle 15.30 fino alle 20.00; giovedì 26 dicembre, dalle 14.30 fino alle 19.30; sabato 28 dicembre, dalle 16.30 fino alle 20.00; domenica 29 dicembre, dalle 14.30 fino alle 19.30; mercoledì 1 gennaio 2020 dalle 15:30 fino alle 20:00; sabato 4 gennaio l’evento sarà a Malta, mentre la domenica 5 gennaio, dalle 14.00 fino alle 20.00.

Nella sua catechesi di mercoledì 18 dicembre, intitolata ‘Il presepe, Vangelo domestico’, Papa Francesco ha detto:Il presepe è più che mai attuale, mentre ogni giorno si fabbricano nel mondo tante armi e tante immagini violente che entrano negli occhi e nel cuore. Il presepe è, invece, un’immagine artigianale di pace. Per questo è un Vangelo vivo. Cari fratelli e sorelle, dal presepe possiamo cogliere, infine, un insegnamento sul senso stesso della vita. Vediamo scene quotidiane: i pastori con le pecore, i fabbri che battono il ferro, i mugnai che fanno il pane, a volte si inseriscono paesaggi e situazioni dei nostri territori. È giusto, perché il presepe ci ricorda che Gesù viene nella nostra vita concreta. E, questo è importante. Fare un piccolo presepe a casa, sempre, perché è il ricordo che Dio è venuto da noi, è nato da noi, ci accompagna nella vita, è uomo come noi, si è fatto uomo come noi. Nella vita di tutti i giorni, non siamo più soli, Egli abita con noi. Non cambia magicamente le cose, ma, se Lo accogliamo, ogni cosa può cambiare. Vi auguro, allora, che fare il presepe sia l’occasione per invitare Gesù nella vita. Quando noi facciamo il presepe a casa, è come aprire la porta e dire: ‘Gesù, entra!’, è fare concreta questa vicinanza, questo invito a Gesù perché venga nella nostra vita. Perché se Lui abita la nostra vita, la vita rinasce. E se la vita rinasce, è davvero Natale”. È la mia ardente preghiera che i visitatori di Betlemme a Għajnsielem possano fare l’esperienza di Gesù che viene nella loro vita in modo che essi rinascono. Solo così possono vivere il Natale durante tutto l’anno.

di Fra Mario Attard