Durante l’ultima settimana di dicembre, la comunità ebraica celebra il Festival di Hannukkah, cioè una festività ebraica di luce con il candelabro a nove braccia come simbolo. Il presidente Reuben Ohio ha affermato che tutto ciò commemora un avvenimento a Gerusalemme di 2.100 anni fa. Ohio spiega che c’era un conflitto con i Greci e che i Greci presero il Tempio di Gerusalemme sotto la loro responsabilità causandone un conflitto culturale. La Festa di Hannukkah ha un messaggio speciale in quanto la luce dà ispirazione e ispira un atto di amorevole gentilezza e convivenza con tutte le comunità che sono in minorità a Malta per lo scopo preciso di costruire un mondo migliore.
Il ministro degli Affari esteri e della promozione commerciale, Carmelo Abela, ha detto che il messaggio che emerge da questa storia ha molto senso nel mondo di oggi, in modo particolare nelle sfere della libertà, sovranità e dignità. Ha sostenuto che questo è un esempio di perseveranza che, per quanto piccolo possa essere, si può fare la differenza. Il ministro Abela ha detto che la libertà delle credenze e delle fedi religiose richiede maggiore attenzione a causa del tragico aumento della violenza in tutta Europa. Ha spiegato che Malta è fortemente impegnata a combattere qualsiasi forma di discriminazione e disuguaglianza e continuerà a dare importanza alla promozione di una cultura dell’inclusione. Ha osservato che le celebrazioni religiose sono significative nel riunire le persone in modo individuale, nonché a livello di società, ma anche tra paesi e questo è il messaggio sempre trasmesso da Hannukkah. Il ministro Abela ha affermato che è una responsabilità collettiva quella di garantire che le persone in tutto il mondo non siano soggette a violenza, discriminazione o intimidazione a causa delle loro credenze religiose. Malta dovrebbe continuare a compiere ogni sforzo per promuovere il concetto di inclusione delle idee.
Per apprezzare di più questa festa ebraica che ha senso anche nel nostro mondo contemporaneo, ricordiamoci le tre benedizioni che si danno proprio alla Hannukkah: 1) Benedetto sii Tu, o Signore nostro Dio, Re dell’universo, che ci ha santificato con i Suoi comandamenti e ci ha comandato di accendere i lumi di Chanukkà. 2) Benedetto sii tu o Signore nostro Dio, Re dell’universo, che compì miracoli per i nostri padri nei tempi passati, durante questa stagione. 3) Benedetto sii Tu, o Signore nostro Dio, Re dell’universo, che ci ha tenuto in vita, e ci ha preservato e ci ha permesso di raggiungere questa stagione.
Uniamoci al bel messaggio che mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e anche presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, augura all’Italia in occasione della Festa di Hanukkah conosciuta anche come Festa delle Luci che le comunità ebraiche stanno celebrando in famiglia o tra amici, con preparativi di dolci, di canti e di Chanukkiot lucidate: “L’augurio è che questa luce, che si è accesa per la prima volta dopo un tentativo di annientare la vita e la fede ebraica da parte di Antioco IV, sia luce che illumina anche oggi questo tempo buio che non accetta le diversità e le vuole eliminare. Questa luce ci unisce. Penso alla coincidenza quest’anno tra la Festa di Hanukkah e il Natale cristiano, tempo in cui le nostre comunità celebrano il Dio di Israele e il Dio di Gesù. Credo che, proprio in questa coincidenza, dobbiamo riscoprire come questa luce sia segno di unità nel mondo e noi, nella nostra diversità, nella ricchezza delle diversità, dobbiamo illuminare il mondo con la fede. Possiamo rafforzare il nostro legame, il nostro impegno per la pace e la mutua comprensione perché tante volte nel contrasto e nel rifiuto dell’altro, c’è tanta ignoranza e pregiudizio, ma soprattutto non c’è consapevolezza della storia. Dobbiamo sempre ricordare che quando lasciamo crescere segni di odio, di rancore e di vendetta nei cuori, i tempi diventano bui e la violenza generata rovina tutto. È questo l’insegnamento della storia. Noi cristiani celebreremo domani la nascita di Gesù. Prego perché questa luce illumini le menti e i cuori e possa riaccendere in ognuno la luce di sapienza e dell’amore che Dio ha posto in ciascuno di noi”.
di Fra Mario Attard