Il Testosterone: Rinforza le ossa, previene il diabete e riduce il rischio di infarto e ictus

Rinforza le ossa, previene il diabete e riduce il rischio di infarto e ictus: il testosterone, l’ormone maschile per eccellenza, lungi dall’essere solo spia del desiderio, è in realtà una sorta di ‘barometro della salute’ dell’intero organismo. Eppure, un suo calo, oltre a esser diffuso negli uomini over 50, è sempre più frequente già a partire dai 40 anni. L’allarme arriva dagli esperti della Società Italiana di Andrologia (SIA), in occasione del congresso nazionale che si terrà a Bari dal 23 al 25 maggio. Un calo del testosterone è fisiologico con l’aumentare dell’età e, a partire dai 40 anni, scende di circa l’1% all’anno. “Una visita è necessaria non appena si presentano i sintomi come stanchezza e riduzione della velocità di crescita della barba, perché recenti evidenze scientifiche suggeriscono che il riequilibrio dei livelli fisiologici di questo ormone, non solo ‘ridà fiato’ alla passione, ma è in grado di ridurre la progressione di diverse malattie”, afferma Alessandro Palmieri, presidente SIA e professore presso l’Università Federico II di Napoli.

Il deficit di testosterone, infatti, “porta a un aumento di due volte e mezzo il rischio di mortalità cardiovascolare nell’arco di 10 anni rispetto a chi ha livelli più elevati, indipendentemente da altri fattori, come fumo e alcol”, spiega Bruno Giammusso, coordinatore scientifico del congresso e responsabile Unità Andrologia del Policlinico Morgagni di Catania. Inoltre, una carenza di questo ormone fa salire del 50% il pericolo di ammalarsi di diabete ed è correlato anche all’osteoporosi: tanto che un anziano su due con frattura del femore ne presenta una carenza. Eppure, osserva Tommaso Cai, segretario SIA, le stime parlano di circa “un milione di italiani fra i 40 e i 60 anni hanno un deficit di testosterone, a cui si aggiungono circa 650.000 over 60”. Quello che è importante far sapere, conclude Palmieri, “è che il problema si può contrastare, ma bisogna rivolgersi allo specialista ed evitare le soluzioni fai da te”. (Ansa)