Un Santuario che è ricco di storia è certamente quello di Nostra Signora di Mellieħa. Il Santuario antico di Nostra Signora di Mellieħa è sempre stato un centro di devozione, rifugio e pellegrinaggi. Questo è grazie alla tradizione antica che dice che, nell’anno 60 d.C., gli Apostoli Paolo e Luca vennero in questa grotta e Luca dipinse la figura della Madonna sulla roccia. L’Icona della Madonna con la tipica faccia rotonda, grandi occhi neri e piccole labbra, con il Bambino Gesù avvolto nel suo velo celeste ha incantato, attraverso i secoli, migliaia e migliaia di visitatori da tutto il mondo. Questo affresco di Nostra Signora eseguito direttamente sul calcare dell’Isola maltese è il più antico e che è sopravvissuto fino ai nostri giorni.
La tradizione sostiene che, all’inizio del quinto secolo d.C., dei monaci agostiniani vennero a vivere vicino a questo Santuario. Dovrebbero essere stati familiari con gli insegnamenti dei primi Padri della Chiesa a riguardo della Madre di Cristo. Nel santuario proprio, c’era una iscrizione antica presa dalle opere di Sant’Agostino in elogio alla Natività di Maria. Un Ex-voto dell’epoca Bizantina dipinto su una tavola di legno ci mostra che, durante questo periodo, i maltesi tenevano questa Madonna molto a cuore. Nell’anno 871 d.C., gli Arabi presero l’Isola e la religione fu perseguitata molto durante il loro dominio, ma il Santuario rimase intatto e sembra che i devoti continuarono a venerare in questo luogo in libertà.
Quando, nel 1091 d.C., il Conte Ruggiero il Normanno arrivò a Malta, la libertà religiosa fu restituita e la devozione Mariana aumentò in tutta la Chiesa Cattolica. Questo Santuario di Mellieħa divenne un centro di grande devozione. Insieme con il popolo maltese si dice che dei re e viceré della Sicilia visitarono il Santuario e, dal secolo 16 al secolo 18, diversi Gran Maestri dell’Ordine di San Giovanni visitavano regolarmente questo luogo, offrendo doni per la sua manutenzione. Durante la visita pastorale del vescovo Tommaso Gargallo, il 21 novembre 1587, questo ordinò ai due monaci agostiniani che presero cura del Santuario di ridipingere la Madonna perché era in uno stato dilapidato, così coprendo l’icona originale. Questa operazione fu eseguita tra il 1610 e il 1614.
Verso l’inizio del secolo 17 era generalmente accettato che la devozione verso la Madonna di Mellieħa era già stata da diversi secoli prima. Infatti, si dice che, nel 409 d.C., diversi vescovi visitarono il santuario mentre viaggiavano nel Mediterraneo. A causa di questa devozione popolare, la decorazione della grotta aumentò con quadri, statue e ornamenti ricchi. Sfortunatamente, all’apice di questa devozione, il santuario fu colpito da una calamità. Il 6 giugno 1614, i Turchi sbarcarono da 60 galere che erano entrate nella Baia di Mellieħa, corsero verso il Santuario e tentarono di distruggerlo, con la conseguenza che l’Icona della Madonna fu seriamente danneggiata nelle parti inferiori.
Immediatamente dopo questo brutto incidente, la devozione verso la Madonna aumentò e molti pellegrinaggi e devoti visitarono e pregarono nel santuario che fu di nuovo abbellito. L’altare della Madonna venne decorato con colonne di pietra e altri lavori scolpiti. L’Icona era abbigliata d’argento, lasciando solamente scoperto il viso della Madonna e del Bambino Gesù. L’Incoronazione della Madonna di Mellieħa, nel 1800, confermò la grande devozione verso di Lei e inculcò una fede sempre più profonda nel popolo. Nel 1973, nel corso dei restauri sull’icona, l’effige originale della Madonna col Bambino, coperta dall’inizio del secolo 17, accidentalmente apparse esponendo i colori vivaci di un’icona dimenticata da molto tempo e che, oggi, domina tutto il Santuario. Questa presente icona è datata all’inizio del secolo 12.
Nel 1960, il Papa San Giovanni XXIII proclamò il Santuario di Mellieħa come uno dei santuari più famosi nel mondo e mandò una candela grande e speciale come un dono, mentre, nel 1965, il Papa San Paolo VI mandò una simile candela per essere messa ai piedi della Beata Vergine Maria nel suo Santuario Mariano di Mellieħa. Il 26 maggio 1990, il Santuario era onorato della presenza di Papa San Giovanni Paolo II che visitò la santa icona e pregò davanti. Quel giorno, il Papa benedisse la lapide di marmo con la preghiera in diverse lingue alla Nostra Signora di Mellieħa. Queste lapidi sono esposte sul muro delle camere dei pellegrini nel cortile del Santuario. Nel santuario, si può vedere un monumento commemorando questa occasione. Nella sacrestia del santuario, oltre al corridoio e all’esibizione permanente della visita papale si possono vedere anche centinaia di Ex-Voto e doni presentati alla Madonna di Mellieħa attraverso i secoli. Essi raccontano le privazioni e i guai dei nostri antenati, il loro zelo religioso profondo e la loro grande fede nella Nostra Signora.
Preghiamo ora la Nostra Signora di Mellieħa con questa preghiera: “O Vergine benedetta, in questa sacra grotta di Mellieħa, i nostri padri ti hanno venerata sin dall’alba del cristianesimo e come essi in te ponevano ogni speranza e tu li esaudivi. Così, oggi, ti preghiamo di volgere su di noi il tuo dolce sguardo e di sanarci da tutti i mali materiali e spirituali, per Cristo, Nostro Signore. Amen”.
di Fra Mario Attard