Un terremoto ogni 30 minuti, oltre 45 scosse al giorno, per un totale di 16.584 eventi in un anno: sono i numeri dell’attività sismica in Italia nel 2019, secondo le rilevazioni della Rete Sismica Nazionale (Rsn) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). I dati, riportati sul blog ‘Ingvterremoti’ e in una mappa interattiva navigabile, confermano, ancora una volta, che l’attività sismica è in calo, sia rispetto al 2018 (quando si sono registrati 23.180 eventi) che al 2017 (44.000 terremoti) e al 2016 (‘annus horribilis’ con 53.000 scosse). “Il numero di terremoti localizzati nel 2019 è ancora in calo rispetto agli ultimi tre anni, in particolare se lo si confronta con il numero di terremoti del 2016 e 2017 che è stato influenzato, notevolmente, dalla sequenza di Amatrice-Visso-Norcia, in Italia centrale, iniziata il 24 agosto 2016”, spiega Maurizio Pignone, geologo dell’Ingv. “Già dal 2018, gli eventi sismici determinati da questa sequenza sono diminuiti e, nel 2019, si sono ulteriormente ridotti anche se, in percentuale, essi rappresentano un valore ancora molto elevato rispetto al totale della sismicità in Italia: circa il 40%”.
Nel 2019, l’evento di magnitudo più alta, pari a 4.5, è stato registrato nel Mugello il 9 dicembre, mentre, al di fuori dei confini italiani, il sisma più forte è stato localizzato in Albania il 26 novembre, nei pressi di Durazzo, con magnitudo 6.2. “Gli eventi di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.5, nel 2019, sono stati una decina per lo più legati a sequenze sismiche, più o meno lunghe, come quella di Amatrice-Visso-Norcia e quella dell’area etnea di dicembre 2018”, prosegue Pignone. “Altri terremoti, invece, possono considerarsi come eventi isolati. È bene evidenziare che le sequenze sismiche iniziate nel 2019 sono avvenute in aree diverse del nostro territorio, sono state generalmente di breve durata (al massimo qualche decina di giorni) e hanno registrato valori di magnitudo non elevati”. Al di là di tali eventi, il 90% circa degli eventi sismici localizzati in Italia, nel 2019, ha avuto magnitudo minore di 2.0 e salvo qualche eccezione (come in caso di ipocentri molto superficiali e in prossimità di aree abitate) non sono stati avvertiti dalla popolazione. (Ansa)