La Società messinese Caronte & Tourist ottiene la certificazione di impresa sostenibile per le politiche attive di responsabilità sociale e attenzione all’ambiente. È scritta nelle percentuali numeriche del bilancio di sostenibilità 2018, redatto dall’Agenzia milanese Ad hoc communication advisors, presentato alla stampa dai vertici e dal management di Caronte, la risposta ai recenti fatti giudiziari che, nell’ultimo mese, esattamente negli ultimi quaranta giorni, hanno colpito la società di traghettamento privato che fa capo alle famiglie di armatori Franza e Matacena. Il bilancio di sostenibilità altro non è che un consuntivo che riassume in cifre l’attività dell’azienda di trasporto marittimo, con un’analisi degli impegni futuri in tema di ambiente e promozione sociale. Il professore Antonio Chiesi, direttore del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università statale di Milano, presente alla conferenza messinese, ha illustrato lo studio con indicatori scientifici realizzato dall’agenzia lombarda, riconoscendo a Caronte il ruolo di leader nel Sud per le politiche sociali e di sensibilità ai temi riguardanti in particolare il rispetto dell’ambiente. Nelle tabelle, sono stati evidenziati i parametri più significativi che riguardano anche la parte economico finanziaria che rende la Tourist Caronte il maggiore contribuente regionale.
Il dirigente dell’area per la comunicazione e il personale, Tiziano Minuti aprendo la convention ha esordito: “Abbiamo deciso di mantenere l’impegno e presentare il bilancio, nonostante i recenti fatti di cronaca. Episodi che la magistratura saprà chiarire, ma che non possono certamente oscurare una società con più di sessant’anni di storia”. Al tavolo dei relatori, il presidente vicario e amministratore delegato, Lorenzo Matacena, e l’altro amministratore delegato, Vincenzo Franza, che nel prendere la parola ha sentito il dovere di rompere il silenzio in merito ai recenti fatti giudiziari che – poco più di un mese fa – hanno portato all’arresto per truffa di due ex dirigenti della società, il presidente, Antonino Repaci, e l’amministratore delegato, Rino Famiani, e, dopo qualche settimana, al sequestro amministrativo di tre navi traghetto ritenute non a norma di legge, da parte della Guardia di finanza. “Gli eventi negativi se accadono, forse dovuti a certe faziosità generate dalla eccessiva attenzione mostrata da un’azienda per il suo territorio, possono e devono rappresentare un’occasione per fare meglio – ha detto Franza, a margine della conferenza – e da una burocrazia non sempre così cartesiana, siamo certi che la magistratura saprà fare chiarezza. Dispiace che questi fatti purtroppo esistenti, si contrappongano a ben altre realtà, rappresentate dal varo della prima nave alimentata a gas metano che si muove nello stretto ormai da oltre un anno, dal milione di chilometri percorsi dalla nostra flotta, proporzionali alla distanza tra la terra e la luna, dai sei milioni di passeggeri, più della popolazione siciliana e due milioni di veicoli trasportati, da una occupazione media di 1.100 lavoratori e altro ancora”.
Il futuro sarà fatto di nuovo programmi altrettanto ambiziosi che porteranno alla nascita di nuove navi ecocompatibili alimentate da gas naturale e persino da combustibile prodotto mediante il riciclo dei rifiuti. “Siamo ancora lontani, ma un giorno ci arriveremo”, ha concluso Franza. Le politiche green proseguiranno arriveremo con obiettivi già tracciati, come l’ottenimento della certificazione etica e di responsabilità sociale Iso 26000 e Iso 26001 annunciata dal presidente Matacena, per garantire maggiore attenzione e rispetto delle esigenze di clientela e personale. Alla conferenza, erano presenti anche la presidente del gruppo societario, Olga Franza, e i delegati della Fondazione inglese Basalt che un anno fa si è insediata a Messina, aggiudicandosi il 30 per cento della holding peloritana.
di Rita Serra