Messina, Palermo e Catania tra le città più congestionate in Italia

Blocchi alla circolazione, targhe alterne, strisce blu, centro Città interdetto alle auto, accise sui carburanti, inquinamento alle stelle. Oggi, sono questi alcuni dei problemi coi quali si devono confrontare gli automobilisti. Ma c’è un problema che, più di tutti, affligge gli automobilisti italiani: si tratta del traffico nelle grandi città, Messina compresa. I dati sulle città più congestionate d’Italia sono stati diffusi da TomTom attraverso un report dettagliato sulla situazione del traffico in 416 città di 57 Nazioni, durante il 2019. Se Roma è la Città più congestionata in Italia (43a nel mondo), con una media di 7 giorni e 4 ore passate nel traffico nell’ora di punta, Messina non se la passa meglio. L’analisi delle città più congestionate in Italia, che prende in considerazione il livello di traffico generale e il tempo di viaggio extra, vede la nostra Città al quarto posto, preceduta solo da Roma, Palermo e Napoli. 1. Roma 38%, 2. Palermo 36%3. Napoli 32%, 4. Messina 31%, 5. Milano 31%, 6. Genova 30%7. Catania 29%. 8. Bari 28%, 9. Reggio Calabria 27%, 10. Torino 27%.

Secondo il report, i picchi di traffico in Italia coincidono con le ferie di Natale e la ricerca di regali last-minute. Il giorno più trafficato, infatti, è stato il 19 dicembre 2019 e quello meno trafficato il 15 agosto 2019. Torino è la Città che, nel 2019, ha visto il traffico peggiorare più delle altre, con un incremento del 3%, mentre Roma, Messina, Genova e Modena hanno visto diminuire il loro livello di traffico del -1% rispetto all’anno precedente. Luca Tammaccaro, vice president Global di TomTom, commenta: “TomTom Traffic Index, ora alla nona edizione, è un’accurata analisi che fornisce informazioni dettagliate sul congestionamento delle città nel mondo. Le amministrazioni pubbliche, i politici e i cittadini hanno tra le mani uno strumento unico per poter, insieme, ridurre uno dei problemi chiave delle città”. “Col tempo, l’ascesa dei veicoli autonomi e dei servizi di car sharing contribuirà a ridurre il traffico, ma nel frattempo dobbiamo impegnarci attivamente per migliorare la situazione. Ciascuno di noi può attuare dei piccoli accorgimenti che possono avere un grande impatto: pianificare il tragitto prima di partire cercando anche strade alternative, fidarsi della tecnologia dei propri sistemi di navigazione in real time e prendere in considerazione mezzi pubblici e mobilità condivisa”.

Il traffico non è, tuttavia, una piaga che affligge solo gli italiani. Analizzando, infatti, i dati del mondo in movimento si evince che Bangalore, capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka, è la Città più trafficata al mondo: gli automobilisti passano in media più del 71% per cento di tempo in più bloccati nel traffico. Nella classifica mondiale, a Bangalore si aggiungono poi Manila, la Capitale delle Filippine (71%); Bogotà in Colombia (68%); Mumbai, la Città più trafficata dello scorso anno, (65%) e Pune, altra Città in India (59%) – che fanno così la top five delle città più trafficate al mondo. Le Città più congestionate del Nord America sono, Los Angeles (42%), New York (37%), San Francisco (36%), San Jose (33%) e Seattle (31%).

In tutto il mondo e anche in Italia, da Roma a Messina, le città devono, quindi, affrontare una grande sfida: garantire alle persone e alle merci una mobilità ottimale migliorando, nel contempo, la qualità dell’aria che respiriamo. Il traffico intenso e il conseguente inquinamento hanno anche un costo per la nostra salute. Quest’ultimo, attraverso le microparticelle presenti nell’aria e gli agenti inquinanti come ozono, piombo, zolfo e ossido di azoto, può danneggiare il nostro organismo su più fronti. Combatterlo o arginarlo è una sfida per gli amministratori di tutto il mondo. Non è un compito semplice: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oggi, circa il 90% della popolazione mondiale vive in luoghi con scarsa qualità dell’aria. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD) stima che l’impatto economico dell’inquinamento atmosferico sia pari a circa 5.000 miliardi di dollari in tutto il mondo, di cui, i crescenti costi sanitari rappresentano una buona parte.

In più, in tutto il mondo, assistiamo al fenomeno della migrazione dalle aree rurali ai centri urbani. Si stima che entro il 2050 oltre sei miliardi di persone vivranno nelle megalopoli, il doppio rispetto a oggi. Di conseguenza, il volume del traffico urbano è destinato a triplicarsi. Il crescente fenomeno del commercio online, inoltre, alimenterà ulteriormente la congestione nei centri delle città. Una maggiore densità della popolazione, unita all’aumento del traffico, comporterà un peggioramento della qualità dell’aria. Ma come arginare il traffico? Sicuramente la tecnologia può venire in nostro soccorso. Attraverso gli smartphone, ad esempio, prima di uscire di casa e mettersi al volante è possibile controllare le condizioni della strada verso la propria destinazione, in più, le informazioni disponibili possono essere utili per modificare l’orario di partenza. Uscire presto o tardi da un luogo può significare evitare il traffico. Prendere in considerazione il car-sharing, il trasporto pubblico o opzioni non motorizzate, come biciclette o monopattini, può sicuramente migliorare la mobilità urbana e in modo significativo la qualità dell’aria.

di Sergio Lanfranchi