Al via la mostra, organizzata dall’Associazione studentesca Morgana, in collaborazione con l’Università di Messina, intitolata ‘Popolo in Fuga: Sicilia terra d’accoglienza’, allestita nell’atrio del rettorato fino a venerdì 14 febbraio. L’idea prende spunto dall’omonimo libro di Fabio Lo Bono che, grazie al contributo di diversi esperti, cerca di sensibilizzare la comunità e, in particolare, i giovani sulla storia delle Foibe e dell’esodo istriano e giuliano dalmata raccontando dell’esperienza degli esuli in Sicilia. I pannelli fotografici della mostra sono stati visitati da una delegazione di studenti del Liceo La Farina, accolti dal rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, e accompagnati dalla docente, prof.ssa Giusi D’Argenio. Al Cinema Apollo, gli stessi alunni del Liceo La Farina hanno assistito alla proiezione del film Red Land – Rosso Istria che racconta la storia di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana barbaramente violentata e uccisa dai partigiani di Tito. La stessa pellicola è stata proiettata, lunedì, per gli studenti universitari.
“I massacri delle foibe rappresentano una pagina di Storia che, per molti anni, l’Italia ha dimenticato – ha detto il rettore – e sono, quindi, orgoglioso che i nostri studenti rinnovino il ricordo di questo eccidio con una mostra nell’atrio della nostra Università. Per il futuro, ci impegneremo a organizzare altre iniziative per rinnovare il ricordo, in sinergia con le scuole locali e con il territorio”. “Sono molto felice – ha dichiarato la prof.ssa D’Argenio – che si sia data un’importanza, altrettanto valida, al Giorno della memoria delle Foibe. La visione del film e della mostra è stata un’esperienza molto interessante e costruttiva per gli studenti che hanno espresso le loro opinioni, ma anche per me. Pensando al passaggio degli esuli in Sicilia, la mente è andata ai profughi di oggi e mi piace pensare alla Sicilia come terra d’accoglienza che abbraccia tutti”. “Le Foibe – ha aggiunto Sofia Scimone, studentessa liceale – sono un argomento molto interessante da trattare, soprattutto in questo periodo. È stato molto importante che tutto ciò sia stato portato alla luce e quanto successo tocca tutti noi italiani. Il 10 febbraio, giorno della commemorazione di quanto avvenuto in Istria e Dalmazia, è giusto ricordare per mantenere viva la memoria. Ringrazio, a nome dei miei compagni, l’Università di Messina, l’Associazione Morgana e la scuola per averci permesso di fare tutto questo”.