Portare il caffè a un collega, un amico o anche a una persona che si conosce poco, facendogli magari un complimento sentito, oppure sorridere, imbottigliati nel traffico, alla persona della macchina accanto. D’altra parte, come diceva Seneca, “Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza”. Sono diversi gli atteggiamenti che si possono mettere in atto secondo la Random Acts of Kindness Foundation: ad esempio, mandare a un amico un messaggio per tirargli su il morale, parlare con un familiare che con cui non si è in contatto da tempo, includere momenti di risate e divertimento nella routine quotidiana e andare leggermente fuori dalla nostra comfort zone almeno una volta nella giornata per far sorridere qualcuno. Fa bene poi ricordare, in occasione del World Kindness Day, che la gentilezza fa bene di per sé, ma ha anche dei benefici per la salute, in termini fisici come psicologici.
Ad esempio, serve a contrastare gli effetti negativi dello stress secondo uno studio pubblicato nel 2015 su Clinical Psychological Science. I risultati hanno mostrato che nei giorni in cui ci si sente stressati si ha una visione più negativa della propria vita, ma aiutare qualcuno rende tutto un po’ migliore. Inoltre, essere gentili fa bene alla salute cardiovascolare. Uno studio pubblicato diversi anni fa sull’International Journal of Psychophysiology, ma che torna di attualità, ha scoperto che chi dà supporto alla propria rete sociale ha più autostima, meno depressione e una migliore pressione sanguigna. Non basta? Allora, può servire sapere che essere gentili ci fa sentire meglio con noi stessi e anche questo è provato dalla scienza. In una serie di esperimenti, i ricercatori della Harvard Business School hanno scoperto comprare qualcosa agli altri può farci stare bene, più che spendere per noi stessi. (Ansa)