Anche i Frati Cappuccini maltesi hanno cambiato il loro modo di vivere per stare vicino alla gente che soffre

Il Coronavirus ha anche sconvolto la vita delle comunità religiose. I Frati Francescani Cappuccini dovevano fare molti cambiamenti, ma nonostante ciò non abbandonarono il lavoro pastorale con i più vulnerabili. Fra Hayden Williams afferma che lavorare con i poveri e i bisognosi è il cuore dei frati cappuccini. Fra Hayden ha continuato con le sue visite quotidiane in carcere per dare un servizio pastorale ai detenuti, ufficiali e impiegati della struttura. Fino a un mese fa, fra Hayden viveva con altri quattro frati nel convento di Għajn Dwieli. Gli altri frati hanno più di 70 anni. Hanno dovuto lasciare immediatamente la comunità e il convento, due sono andati al convento di Kalkara e gli altri due sono al convento di Floriana. Altri due frati si sono uniti con me a Għajn Dwieli, tutti e tre in una piccola comunità, ci permettiamo di uscire e continuare il nostro servizio, ha aggiunto il vicario provinciale. Il numero dei frati all’Ospedale Mater Dei, a causa della loro età e delle loro condizioni di salute, è diminuito da sei a tre. Non andranno al convento e rimarranno in ospedale, mentre ora ci sono io all’ospedale dell’Oncologia. Attualmente, fra Hayden sta prestando servizio da solo in carcere dopo la partenza di altri due frati.

Alla domanda sulla necessità di un frate religioso in prigione, fra Hayden ha spiegato due motivi: Prima di tutto, Gesù non abbandona nessuno, cioè Gesù dice nelle Scritture che ‘ero in prigione e mi avete visitato’”. Gesù stesso ha sperimentato prigione, sempre a modo suo. Questo è l’amore di Dio che non abbandona nessuno, neanche quelli che peccano. Un altro motivo è che una persona imprigionata perde la libertà, ma non la dignità. I frati cappuccini hanno preso accordi speciali, ma hanno anche continuato con il Fondazzjoni Suret il-Bniedem (Fondazione a l’immagine dell’Uomo) che lavora con i senzatetto. Fra Hayden ha aggiunto che, sebbene i conventi siano chiuse, le loro chiese sono aperte a volte per pregare in privato, come raccomandato dalle autorità della chiesa di Malta. In tutta questa vicenda, la Provvidenza ci sta dando la grazia, come frati cappuccini, di continuare a essere i frati del popolo. E, specialmente, di quelli che soffrono. Prima di tutto, ricordiamoci la descrizione del frate cappuccino, fra Cristoforo, dei Promessi Sposi del Manzoni. È il frate umile e tranquillo, a volte diventa impetuoso e appassionato. Il frate che è generoso, animato da un profondo senso di giustizia, dall’amore per i deboli e dall’impegno instancabile per la loro difesa. E, nel secondo luogo, quello che ci dicono le leggi di vita cappuccine, ben conosciute come Costituzioni, specialmente quella di 149 numero 2: “Promuoviamo le consuete opere di apostolato, come le missioni popolari, gli esercizi spirituali, la confessione sacramentale dei fedeli, la cura spirituale delle religiose, specialmente francescane, l’assistenza agli infermi e ai carcerati, le opere di educazione e di promozione sociale”.

di Fra Mario Attard