Si sta svolgendo – come da calendario – l’attività delle celebrazioni liturgiche dell’inedita Settimana Santa, in tempo di pandemia, a Caronia, predisposto da don Carmelo Scalisi, arciprete delle Parrocchie San Nicolò di Bari e SS. Annunziata, sebbene non preveda la presenza fisica dei fedeli che, quest’anno, parteciperà alle funzioni religiose e ai tradizionali riti pasquali, appunto, spiritualmente e in comunione, ma solo a distanza. È prevista, infatti, la presenza limitata al solo celebrante, che, in questo momento di smarrimento, rappresenta la guida necessaria per fare vivere con la fede e la preghiera di sempre, questi momenti ‘diversi’, che resteranno nella storia dell’uomo e ad altre poche figure. Giovedì sera, con l’inizio del Triduo Pasquale, don Carmelo non nascondendo la tristezza di non poter vivere la celebrazione eucaristica della Coena Domini, in chiesa, insieme alla comunità, ha affermato che seppur distanti si è uniti nella fede e ha invitato sia i pochi presenti ammessi a partecipare, sia i fedeli attraverso la trasmissione diretta, dalla Chiesa Madre sulla pagina Facebook, curata di Nino Trigona, a riflettere sulla centralità del Signore nella vita di ciascuno, ma senza il rito della lavanda dei piedi.
Nella commovente funzione del Venerdì Santo, invece, sempre trasmessa in diretta su facebook, alle ore 15.00, si è svolta la celebrazione della Passione e morte del Signore, con il suggestivo canto dello Stabat Mater, intonato da Salvatore Artino e dall’organista Salvatore Folisi, che, quest’anno, non è stato accompagnato del coro parrocchiale, come da vecchia tradizione che richiama tanta gente per la sua bellezza, in particolare per i tanti caronesi sparsi nel mondo, mentre è prevista per stasera, alle ore 19.00, la Veglia Pasquale. Domenica, poi, si concluderà la Pasqua di resurrezione, alle ore 9.00, con la celebrazione della Santa Messa. Così, obbligati a chiuderci nelle nostre case, diventate esse stesse chiese domestiche, si vivranno i momenti pasquali in preghiera e fede, trasformando le situazioni di difficoltà e di disagio in occasioni di crescita, pur senza le amate barette, trasportate a spalla da volontari, senza le suggestive processioni, senza il tradizionale canto-lamento dello Stabat Mater, nei diversi punti delle vie e vicoli cittadini, la banda o gli accesi lampioncini che illuminavano il percorso della processione…, ma accompagnati dal silenzio di riflessione, sul mistero della Passione, Morte e Risurrezione di nostro Signore e dalla speranza che presto si possa uscire fuori dalla crudele pandemia.
di Santina Folisi