Nasce un Governo di emergenza nazionale in Israele, dove si registra l’accordo storico tra il premier uscente del partito Blu-Bianco, Benjamin Netanyahu, e il leader di Likud, Benny Gantz. I numerosi incontri tra i due esponenti politici che si sono succeduti a fasi alterne, spesso con un nulla di fatto, tra turbolenze e deboli spiragli di luce, si sono conclusi in modo positivo. I due leader si alterneranno nella guida del Paese, nella premiership che vede Netanyahu, premier uscente, a guidare per primo il Governo per 18 mesi. Toccherà dopo, e per lo stesso periodo, a Gantz. L’intesa è stata resa pubblica con un comunicato congiunto dei due partiti. Da sottolineare che l’accordo è stato stipulato nel giorno in cui l’opposizione ha depositato un progetto di legge, il cui avvio è previsto per il 24 maggio, che impedirebbe a chi è incriminato di guidare il Governo. Se il progetto di legge venisse approvato, Netanyahu dovrebbe dimettersi considerato che gli vengono ascritti tre capi di accusa per corruzione. L’accordo, comunque, pare preveda che il vice premier possa restare in carica anche se incriminato. Dopo un anno di stallo, di crisi politica che ha segnato un’empasse preoccupante, e tre elezioni, l’accordo per governare insieme con l’ex avversario rappresenta un evento straordinario accolto in modo positivo dal mondo, anche se ha rappresentato una doccia fredda per gli ex alleati di Gantz che hanno dichiarato, in passato, di non volere fare parte di un Governo guidato da Netanyahu.
“Il Governo della resa è uno schiaffo in faccia alla maggioranza civile che è andata alle urne più e più volte per cacciare Netanyahu. Gantz non è stato abbastanza coraggioso da trionfare e ha scelto di legittimare l’annessione, il razzismo e la corruzione”, ha dichiarato Ayman Odeh, leader arabo-israeliano, ex alleato. Gli fanno eco le parole pronunciate da Netanyahu che ha dichiarato “Ho promesso allo Stato d’Israele un Governo di emergenza nazionale che lavori per salvare le vite e il benessere dei cittadini e continuerò a fare di tutto per voi” che ha aggiunto ancora di volere “sostenere i principi della destra e del campo nazionalista all’interno del Governo di emergenza” e quelle di Gantz che ha sottolineato di avere impedito ancora nuove lezioni. “Proteggeremo la democrazia, combatteremo il Coronavirus e ci prenderemo cura dei cittadini israeliani”. Del nuovo Governo dovrebbero fare parte anche i laburisti e due partiti ultraortodossi. Sarà attivato anche un Gabinetto Coronavirus per gestire l’emergenza e un gabinetto definito ‘di riconciliazione’ per sanare gli effetti negativi e le divisioni scaturiti dalla guerra politica. Giungono notizie, intanto, di migliaia di manifestanti che a Tel Aviv sono scesi in piazza per protestare, muniti di mascherine e rispettando le misure di sicurezza, per l’accordo raggiunto e chiaramente poco gradito.
di Sergio Lanfranchi