Dall’epidemia di pandemia, Hospice Malta ha dovuto modificare le sue operazioni di cure palliative per i pazienti che soffrono di cancro e servizi di supporto ai loro parenti. Ciononostante, tutti i servizi sono ancora forniti e il direttore dei servizi di assistenza ha affermato che, nelle ultime settimane, un numero maggiore di pazienti prima di morire rimanevano nelle loro case e non in ospedale, circondati dalla loro famiglia. Dopo 15 giorni, l’Ospedale Mater Dei ha annunciato che, come misura precauzionale, a nessun visitatore sarà permesso l’ingresso se non per casi eccezionali; l’Hospice Malta ha aumentato il suo aiuto in modo che coloro che si avvicinano al loro decesso possano essere trattenuti a casa. Laddove è stato fatto tutto il possibile e non è necessario il ricovero in ospedale, sono fornite assistenza e consulenza al telefono per consentire ai pazienti di rimanere a casa il più possibile. Questo si è riuscito e, ora, più pazienti stanno a casa. La responsabile dei servizi di assistenza, Anna Frendo, ha aggiunto che i malati di cancro in procinto di morire stanno aumentando e rimangono a casa per essere circondati dai loro cari. Frendo ha detto che quando un parente di un paziente che si avvicina alla fine inizia a farsi prendere dal panico, può liberamente telefonare e trovare l’assistenza di un’infermiera guida.
La Fendo ha detto che, nonostante la pandemia, vengono forniti i soliti servizi mentre vengono prese precauzioni per seguire le direttive sulla salute per ridurre il contatto con i pazienti e i loro parenti. Ha anche dichiarato che il contatto è disponibile via telefono o Skype, in particolare, per coloro che soffrono molto o richiedono consulenza medica o per motivi emotive. Infatti, questi sono continuamente supportati, incluso l’uso di determinati olii per ridurre l’ansia. La Frendo ha detto che lo psicoterapeuta di Hospice e il cappellano sono in costante contatto con le persone. C’è anche la fornitura di un azionamento a siringa, un piccolo apparato per controllare il dolore. Quando una persona potrebbe non essere in grado di deglutire o provare un forte dolore, l’apparato viene consegnato a casa sua. Nei casi in cui le persone muoiono e i loro parenti hanno perso una persona cara, questi hanno bisogno di assistenza a causa delle restrizioni nell’organizzazione di funerali. Hospice sta continuando a fornire i suoi servizi completi, ma invece di contattare direttamente le persone questo viene fatto tramite altri mezzi di comunicazione.
Nel suo discorso ai membri dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), del lunedì 2 settembre 2019, Papa Francesco disse: “Nel vostro impegno a favore dei malati, del sistema sanitario e della società tutta, vi invito a tenere sempre a mente l’esempio di Gesù, che è stato il più grande maestro di umanità, per ispirare a Lui i vostri gesti e farne il vostro compagno di cammino. La sua figura, la cui contemplazione mai si esaurisce tanto è grande la luce che ne promana, ispiri i malati e li aiuti a trovare la forza di non interrompere i legami di amore, di offrire la sofferenza per i fratelli, di tenere viva l’amicizia con Dio. Ispiri i medici, Lui che in certo modo si è detto vostro collega, come medico mandato dal Padre per guarire l’umanità a guardare sempre al bene degli altri, a spendersi con generosità, a lottare per un mondo più solidale. Ispiri ognuno a farsi vicino a chi soffre. La vicinanza, quell’atteggiamento tanto importante e tanto necessario. Anche il Signore l’ha attuata, la vicinanza, in mezzo a noi. Ispiri ognuno a farsi vicino a chi soffre, ai piccoli anzitutto, e a mettere i deboli al primo posto, perché crescano una società più umana e relazioni improntate alla gratuità, più che all’opportunità”. L’Hospice Malta sta mettendo in pratica questo discorso del Pontefice argentino in un modo veramente ammirabile ed effettivo.
di Fra Mario Attard