La Polizia Stradale di Sant’Agata Militello ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p., disposto dal g.i.p. del Tribunale di Patti, su richiesta di questa Procura della Repubblica, avente ad oggetto il Viadotto autostradale denominato Buzza, carreggiata con direzione Messina-Palermo, compresa tra il km 119+620 e il km 120+840 dell’autostrada A20 ME-PA, gestita dal Consorzio Autostrade Siciliane, nel territorio del Comune di Caronia. Il decreto di sequestro preventivo, in particolare, ha interessato il viadotto autostradale lato mare, posizione nord, su cui poggia la carreggiata autostradale con direzione Messina-Palermo; rimane, invece, libero da vincoli e, dunque, aperto al traffico il viadotto parallelo esistente nel medesimo tratto, su cui poggia la carreggiata autostradale con direzione inversa Palermo-Messina, sulla quale si svolge, attualmente, tutta la circolazione veicolare, con doppio senso di marcia.
Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, su richiesta dei sostituti procuratori Giorgia Orlando e Federica Urban. Attualmente, risultano inscritti nel registro degli indagati per i reati ex artt. 328 e 677 c.p., complessivamente sei funzionari del C.A.S., ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di cui sopra; in particolare, si tratta dei direttori generali dell’ente e dei responsabili delle singole aree autostradali, succedutisi negli anni, i quali non avrebbero provveduto alla manutenzione e al ripristino a regola d’arte della struttura, omettendo di effettuare i lavori necessari per rimuovere le relative, potenziali situazioni di pericolo. Le indagini sono state avviate a seguito della comunicazione di un utente della strada, il quale aveva segnalato una situazione di pericolo e di potenziale dissesto riguardante il viadotto in questione. Come si può agevolmente rilevare dalla documentazione fotografica, i basamenti superiori in calcestruzzo su cui poggia il viadotto e l’intero asse viario risultano fortemente ‘disassati’, dunque, fuoriusciti e disallineati rispetto ai pilastri portanti (c.d. plinti) del viadotto stesso, con la concreta possibilità di uno ‘scarrellamento’ del singolo plinto rispetto all’appoggio e all’asse viario.
La Procura di Patti ha proceduto alla nomina di un consulente tecnico, nella persona del professore Franco Buontempi dell’Università La Sapienza di Roma, il quale, in sinergia con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e con il Distaccamento di Polizia Stradale di Sant’Agata Militello, all’esito di complesse indagini tecniche svolte anche tramite l’ausilio di droni e finalizzate a un’analisi strutturale di tipo analitico e alla valutazione circa la sicurezza e la vulnerabilità dell’infrastruttura, ha concluso come il Viadotto Buzza, nella carreggiata con direzione Messina-Palermo, mostri chiari segnali di dissesto e di abbandono. L’opera, nel suo stato attuale, risulta incompatibile con le funzioni di ‘struttura strategica’, dal momento che non risulta soddisfatto quanto prescritto dalle Norme Tecniche delle Costruzioni 2018 e dagli obblighi prescritti dalla Circolare 19/07/1967 n° 6736/61 del Ministero Lavori Pubblici, in materia di controllo delle condizioni di stabilità delle opere d’arte stradali. Sono stati nominati custodi temporanei dell’opera sottoposta a sequestro alcuni funzionari del C.A.S. medesimo.