OCF e Consumatori: “La giustizia riparta subito”

Garanzie e impegno concreto per una ripresa reale di tutte le attività giudiziarie è la richiesta forte e preoccupata non soltanto dell’Avvocatura italiana, ma dei principali rappresentanti della società civile e dei consumatori italiani. Proprio per analizzare l’impatto della crisi sul mondo delle imprese e dei cittadini – dal punto di vista della giurisdizione – e le criticità che la sospensione delle attività collegate al mondo della giustizia ha generato, il 12 giugno scorso, una riunione congiunta tra OCF, FEDERCONSUMATORI, ADICONSUM, ADOC e MOVIMENTO CONSUMATORI, in cui si è ribadita la volontà di avviare una collaborazione costante tra le 5 Rappresentanze sui temi della Giustizia e della Tutele dei diritti dei cittadini. Un percorso che proprio in questa fase – nella quale la crisi ha innescato un naturale aumento della domanda di Giustizia – trova punti di fortissima sintonia. Società civile e mondo produttivo (si pensi alle questioni in materia di famiglia, di lavoro, di crisi di impresa e del credito, ai contenziosi di carattere tributario e fiscale) richiedono, ora più che mai, la ripresa di una piena ed efficiente attività giudiziaria, sia pure nel rispetto delle indicazioni dell’autorità sanitaria, che consenta in tempi rapidi – con le garanzie di tutela delle parti e delle regole del ‘giusto processo’ – la tutela dei diritti di ciascuno. Ad oggi – per quel che ci è dato sapere –, il timore è che l’annuncio del Governo sia solo una intenzione, utile ad uso mediatico, ma che nelle sue applicazioni pratiche si scontrerà con un sistema che non riuscirà a garantire la ripartenza delle attività prima della imminente sospensione feriale dei termini: si rischia, così, senza adeguate misure ulteriori, di arrivare a ulteriori rinvii delle udienze e delle attività giudiziarie con un ulteriore danno per i cittadini. Per queste ragioni, FEDERCONSUMATORI, ADICONSUM, ADOC e MOVIMENTO CONSUMATORI sostengono la posizione dell’Organismo Congressuale Forense nel chiedere al ministro della Giustizia – e a tutti i rappresentanti del Governo – un concreto impegno e maggiori certezze rispetto alla riapertura delle attività giudiziarie.