Pure Trump vuole la mascherina. Preoccupano nuovi focolai in Italia

La situazione è sempre più grave e anche il nostro Paese dà segni non incoraggianti. Le situazioni più pericolose restano Stati Uniti e Brasile, ma anche noi riscontriamo piccoli focolai che preoccupano. Eppure, complessivamente, i nostri cittadini si erano comportati complessivamente bene, con sacrifici e generosità straordinari di sanitari e volontari, grande risorsa del nostro Paese. Dovrebbe forse essere loro riconosciuta maggiore importanza e più efficace valorizzazione, sostegno reale e concreto attraverso anche finanziamenti più adeguati. I governanti brillano, invece e soprattutto, per inconcludenza e deleteri interessi di bottega. Specie i 5stelle, incapaci quasi strutturalmente di quel passaggio decisivo dalla iniziale condizione protestataria e ribellistica fino al qualunquismo, e incamminarsi, finalmente, sul passaggio indispensabile per governare, divenendo finalmente forza politica matura e responsabile, senza sceneggiate quotidiane contraddittorie e magari fino a sventolii di bandiere da un balcone delle istituzioni al grido sconsolante e fallimentare: con la nostra azione, finalmente, in Italia è morta la povertà. Atteggiamenti che ricordano, purtroppo, l’Argentina di Peron e che stringe il cuore, ma che si ha il dovere di scriverlo e ricordarlo perché, purtroppo, è questo al fondo il male più grave della politica italiana. Sarebbe del resto deleterio illudersi stupidamente di potersi consolare con le difficoltà e le disgrazie degli altri stati.

Se ci si impegnasse tutti ad uscire da questa pericolosa gora, la nostra rigenerata politica potrebbe diventare d’aiuto e di cooperazione ben più significativa in Europa e svolgere un qualche ruolo costruttivo in una situazione mondiale sempre più carica di insidie e di pericoli. Rischiamo, invece, non solo l’irrilevanza, ma di apparire, comunque, inconcludenti e rissosi o ancor peggio privi di credito fino al masochismo. Doloroso, anzi dolorosissimo il caso Regeni, terribile non solo per i genitori e i tantissimi amici e cittadini che si sono generosamente mobilitati. Né pur di fronte a situazioni così lontane abbiamo sentito il dovere di una forte e chiara posizione sulla sorte di Hong Kong e dei suoi giovani studenti, mentre restano ben presenti le esultanze 5stelle per la ‘via della seta’, affiancate sul fronte leghista dall’eccitamento salviniano per Putin, nuovo zar a vita e follemente immaginato modello auspicabile per l’Italia. All’Italia, servirebbe, invece, una classe dirigente ben altrimenti responsabile e seriamente consapevole degli enormi e impegnativi problemi da affrontare. A cominciare dalla scuola e dalle sfide per il mondo giovanile e le paure per i suo futuro. Ancora una volta, i dati dell’Istat con le avvilenti cifre sulla occupazione (quella femminile e giovanile, in particolare). Si procede, invece, di rinvio in rinvio, con inconcludenti vertici sistematicamente aggiornati. Mentre il presidente si concede – ormai sistematicamente – passeggiate per le strade del centro storico alla ricerca di un consenso sempre più difficile a Palazzo Chigi, ricerca che prosegue, addirittura, fino a tarda notte, sempre con telecamera al seguito, con l’irruzione in attesa alla riapertura in Trastevere del glorioso cinema progressista America.

di Nuccio Fava