“La vera crisi post Covid 19 – quella che taglierà definitivamente le gambe a imprenditori e commercianti – deve ancora arrivare, sarà causata a gran parte dei cittadini italiani, a settembre, dal recapito di 9 milioni e cinquecentomila cartelle esattoriali per circa 250 miliardi di euro, impedendo, così e definitivamente, a chi ha un’attività imprenditoriale, di riprendersi dopo il periodo di lockdown. Per questo, chiediamo al Governo di tagliare del 30% queste cartelle esattoriali, dando a tutti la possibilità di programmare la propria ripresa economica. Abbiamo, dunque, attivato una petizione su una piattaforma online al link http://chng.it/kgcTkbBmtS, per chiedere al Governo di aiutare, concretamente, i cittadini non con i sussidi, ma con aiuti fiscali”. Lo ha detto in una nota il presidente nazionale di Consumatori Associati, avvocato Ernesto Fiorillo, che aggiunge: “Abbiamo già attivato in diverse sedi in Italia gli sportelli ‘Covid 360’ per venire incontro a chi ha difficoltà a ottenere prestiti, sussidi o altro; o per aiutare i consumatori che hanno intenzione di intentare una causa contro le istituzioni per come hanno gestito l’emergenza Coronavirus. Ora, però, dobbiamo aiutare l’economia a riprendersi e questa maxi rottamazione – che dovrà essere data solo a chi dimostrerà concretamente di non potere pagare – sarà un’iniezione di fiducia per i cittadini già oberati da troppe tasse e burocrazia. D’altronde, la ripresa non può avvenire solo fornendo dei sussidi a diverse categorie di lavoratori e imprenditori o indebitandoci in Europa con il Mes, che, al momento, non sembra utilizzabile per arginare le conseguenze del Coronavirus nei Paesi finanziariamente più vulnerabili come l’Italia, a meno di non mettere le finanze pubbliche sotto diretto controllo dell’Ue. Riteniamo più utile che lo Stato italiano non si accanisca sull’economia reale, pretendendo cartelle esattoriali – gonfiate oltre misura – e agisca, invece, con lo stralcio delle cartelle di settembre. Questa decisione permetterebbe al Governo, comunque, di incassare certamente 50/60 miliardi di euro (di più degli aiuti del Mes) e potrebbe dare respiro agli imprenditori, fiducia agli investitori e far ripartire i consumi. Diversamente, soprattutto chi ha un’attività, sarà costretto o a fallire o a non pagare indebitandosi sempre di più. Basta proclami o assistenzialismo, l’Italia deve puntare a far ripartire l’economia con procedure meno dure nei confronti di chi per la crisi è rimasto indietro”.
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