Con i primi caldi arrivano alcuni ospiti indesiderati: le zanzare, pronte a pungerci e a disturbare il nostro sonno con il loro fastidioso ronzio. Avremo, certamente, notato che le zanzare sembrano pungere con un certo criterio: infatti, sembrano avere delle preferenze nella scelta di chi pungere. Un’antica credenza sostiene che le zanzare siano attratte da chi ha il sangue ‘dolce’. Ma sarà vero? Ne parla la dottoressa Laura Colli, dermatologa di Humanitas Mater Domini.
I fattori che influiscono: anidride carbonica e acido lattico
“Non sappiamo da cosa sia nata questa falsa credenza. Forse dal fatto che gli insetti impollinatori, come ad esempio le api, vengono attratte dalle sostanze dolci e dal nettare dei fiori e magari si è pensato che, similmente, le zanzare percepiscano più o meno ‘dolci’ gli individui.Niente di più falso, anche se le zanzare non pungono a caso: ci sono altri parametri che determinano la loro scelta verso una persona piuttosto che un’altra.Come altri insetti, le zanzare hanno un olfatto molto sviluppato, senso che utilizzano più della vista. Hanno la capacità di rilevare la presenza di anidride carbonica, la sostanza che espiriamo, e pare essere particolarmente invitante per loro. Tuttavia, la sola anidride carbonica non giustificherebbe alcuna preferenza, dato che si trova ovunque nell’atmosfera.Un’altra componente per loro irresistibile è l’acido lattico che influisce nell’odore dell’essere umano. La combinazione anidride carbonica-acido lattico produrrebbe, quindi, un odore che attrarrebbe le zanzare.Ovviamente, influiscono altri fattori: le donne in stato di gravidanza sono più colpite perché emettono circa il 21% di anidride carbonica in più rispetto alle altre persone; chi è corpulento o in sovrappeso è più soggetto alle punture, proprio perché emette maggiore anidride carbonica. Gli sportivi sono estremamente colpiti dalle punture di insetti dal momento che, quando ci si allena, la presenza di acido lattico nell’organismo tende ad aumentare; inoltre, anche la loro temperatura corporea è più alta e le zanzare percepiscono questo aumento della temperatura come ottimale per il morso. Infine, anche il microbiota della pelle, ossia l’insieme di batteri, funghi e germi che abitano sul derma, nei pori e nei follicoli piliferi possono influire sulla scelta predatoria delle zanzare, così come l’alimentazione: uno studio del 2002 ha dimostrato che l’assunzione di birra influisca non poco sulla probabilità di essere punti: pare che, quando è in circolo, la probabilità di un morso è doppia. Insomma, le motivazioni per cui una zanzara sceglie noi piuttosto che il nostro vicino sono tante, ma la ‘dolcezza’ del sangue non è certamente tra queste”. (Humanitas.it)