Il tumore alla mammella, seppur in costante aumento anche tra le giovani donne, è sempre più facilmente curabile grazie alle nuove terapie e alle nuove tecniche diagnostiche, ma soprattutto alla diagnosi precoce. Uno degli esami più importanti è senza dubbio l’ecografia mammaria. La dottoressa Sara Galli, radiologa di Humanitas San Pio X, spiega in cosa consiste questo esame e la sua utilità.
Cos’è l’ecografia mammaria?
“L’ecografia mammaria è un’indagine di diagnostica, semplice e molto sicura, che si basa sull’emissione di ultrasuoni a bassa frequenza e alta intensità. L’esame non può, in alcun caso, provocare danni all’organismo, nemmeno nelle persone in condizioni di grande sensibilità (ad esempio: le donne incinte). Gli ultrasuoni sono riflessi in maniera diversa a seconda del tipo di tessuto che colpiscono. Ciò consente di vedere le zone che hanno una diversa densità all’interno delle mammelle, distinguendo tra quelle a contenuto liquido e quelle a contenuto solido. Le donne più giovani, i cui tessuti sono solitamente più densi, sono le migliori candidate per l’ecografia, che, in questi casi, permette di ottenere maggiori informazioni rispetto alla mammografia. Si tratta di un esame che può essere ripetuto senza problemi, perché non comporta alcun rischio, né disagio né una preparazione specifica. Proprio per questo motivo, è in discussione la sua introduzione come metodo di screening generalizzato per le donne più giovani”.
Come ci si prepara all’esame?
“Non è necessaria una preparazione specifica all’esame, che dura circa 15 minuti. Qualora l’esame evidenzi delle alterazioni, viene completato con gli ulteriori accertamenti necessari ad arrivare alla corretta diagnosi”.
L’ecografia mammaria è in grado di vedere qualsiasi lesione?
“L’ecografia mammaria studia la ghiandola, il suo aspetto e il suo contenuto, ed è in grado di distinguere la composizione dei noduli (liquidi o solidi) e la loro natura. Non è in grado di identificare né tantomeno caratterizzare le microcalcificazioni che, infatti, si studiano con la mammografia”.
Quanto è utile l’ecografia mammaria?
“Rimane un esame indispensabile per le donne sotto i 40 anni, per consentire una diagnosi precoce anche nelle donne giovani, la cui densità ghiandolare non consente una completa valutazione con la mammografia, evitando, quindi, di sottoporre a indagine radiologica una paziente giovane senza reale beneficio. È, ugualmente, importante per completare il quadro mammografico al fine di caratterizzare lesioni sospette e poterle eventualmente tipizzare correttamente con la biopsia. Dopo i 40 anni, l’ecografia non può, comunque, sostituire la mammografia che rimane lo strumento principale per lo screening del tumore della mammella”. (Humanitas.it)