Alla cappuccina!

Esattamente il14 settembre 2018, i miei confratelli cappuccini hanno avuto una grandissima grazia, quella di avere un’udienza tutta per loro con Papa Francesco alla Sala Clementina. I miei confratelli hanno partecipato al capitolo generale dell’Ordine che si è svolto al nostro Collegio internazionale di San Lorenzo da Brindisi proprio a Roma, la Città Eterna. Come nella sua consuetudine, Papa Francesco fa dei discorsi a braccio. E questo discorso ai miei confratelli è anche un discorso rivolto a me personalmente, anche se non ero presente al capitolo generale, mi fa veramente riflettere e, soprattutto a celebrare con grandissima gioia e speranza. Mi è piaciuto tanto il fatto che questo discorso era colmo di gioia evangelica. Così, è il vero spirito francescano fatto alla cappuccina! E le battutine divertenti del Santo Padre mi riempiono di grande speranza. Non dimentichiamoci che anche Dio ha il suo senso d’umore! E come! In questo discorso a braccio, mi sono veramente piaciute le tre carine descrizioni che descrivono la presenza cappuccina o meglio, a fare le cose alla cappuccina.

La prima descrizione è, secondo il Santo Padre, essere frate del popolo. Lascio Papa Francesco a descrive meglio quello che lui ha in mente quando ha usato questa frase: “Prima di tutto i Cappuccini sono ‘i frati del popolo’: è una caratteristica vostra. La vicinanza alla gente. Essere vicini al popolo di Dio, vicini. E la vicinanza ci dà quella scienza della concretezza, quella saggezza – è più che scienza: è una saggezza. Vicinanza a tutti, ma soprattutto ai più piccoli, ai più scartati, ai più disperati. E anche a quelli che si sono più allontanati. Penso a fra’ Cristoforo [dei Promessi sposi], al ‘vostro’ fra’ Cristoforo. Vicinanza: questa parola vorrei che rimanesse in voi, come un programma. Vicinanza al popolo. Perché il popolo ha un grande rispetto per l’abito francescano. Una volta, il cardinale Quarracino mi diceva che, in Argentina, a volte qualche ‘mangiaprete’ dice una parolaccia a un prete, ma mai, mai un abito francescano è stato insultato, perché è una grazia. E voi Cappuccini avete questa vicinanza: conservatela. Sempre vicini al popolo. Perché siete i frati del popolo. Recentemente, in Irlanda [a Dublino], ho visto quella vostra opera con i più scartati e sono rimasto commosso. E una bella parola che ha detto il superiore di quella Casa, l’anziano fondatore, è stata: ‘Noi, qui, non domandiamo da dove vieni, chi sei: sei figlio di Dio’. Questa è una delle caratteristiche. Capire bene, a ‘fiuto’, le persone, senza condizioni. Tu entra, poi vediamo. È un vostro carisma, la vicinanza, conservatelo”.

Il secondo modo di vivere alla cappuccina, secondo Francesco, è quello di risolvere i conflitti. Continua il Santo Padre: Poi, un’altra cosa tipica dei Cappuccini: siete uomini capaci di risolvere i conflitti, di fare la pace, con quella saggezza che viene proprio dalla vicinanza; e, soprattutto, fare la pace nelle coscienze. Quel ‘qui non si domanda, qui si ascolta’, che ho detto di quel Cappuccino irlandese, voi lo esercitate tanto nel sacramento della Confessione e della Penitenza. Voi siete uomini di riconciliazione. Ricordo la vostra chiesa a Buenos Aires: tanta gente, da tutta la città, andava a confessarsi lì. Perché questi ti ascoltano, ti sorridono, non ti domandano cose e ti perdonano. E questo non vuol dire essere ‘di manica larga’, no, questa è saggezza di riconciliazione. Conservate l’apostolato delle confessioni, del perdono: è una delle cose più belle che avete, riconciliare la gente. Sia nel sacramento, sia nelle famiglie: riconciliare, riconciliare. E ci vuole pazienza per questo, non parole, poche parole, ma vicinanza e pazienza”.

Infine, l’ultimo modo di vivere alla cappuccina è quello di pregare la preghiera semplice. Spiega Papa Francesco: E poi, un’altra cosa che ho visto nella vostra vita: la preghiera semplice. Voi siete uomini di preghiera, ma semplice. Una preghiera a tu per tu con il Signore, con la Madonna, con i Santi… Conservate questa semplicità nella preghiera. Pregate tanto, ma con questa semplicità. Uomini di pace, di preghiera semplice, uomini del popolo, uomini della riconciliazione. Così, vuole la Chiesa che voi siate: conservate questo. E con quella libertà e semplicità che è propria del vostro carisma”. Concludendo, il Papa ci ha detto: “Vi ringrazio per tutto quello che fate per la Chiesa, vi ringrazio tanto. Continuate così, continuate così, ‘alla cappuccina’…[ridono] Grazie!”.Gesù dammi la grazia di essere un cappuccino secondo il tuo cuore perché con il tuo santissimo e prontissimo aiuto, prego semplice, perché sono vicino a te nel tuo popolo e perché risolvo i conflitti. Aiutami a realizzare e ad apprezzare sempre che io posso fare tutto questo coi fratelli che mi hai dato. Benedicili tutti O Gesù ovunque essi sono. Proteggili. E mandi sempre i tuoi angeli ad accompagnarli e a custodirli sempre. Perché, o Gesù, quanto è bello, dolce, generoso e fa tantissimo bene al nostro mondo il gusto cappuccino. Amen.

di Fra Mario Attard