Uno studio – pubblicato sulla rivista The lancet – lancia l’allarme sulla dieta dei bambini che, se non equilibrata e ricca nella giusta misura, può incidere sulla crescita che viene bloccata e non si sviluppa normalmente. A essere penalizzato sarebbe lo sviluppo dell’adolescente, la sua altezza, che subirebbe uno stop, un danno di venti centimetri in meno rispetto a chi viene alimentato in modo giusto. I bambini, in età scolare e prescolare, se mangiano male non raggiungeranno l’altezza proporzionata alla loro età e a un normale sviluppo. I dati sono scaturiti da uno studio che ha monitorato l’alimentazione di 65 milioni di bambini di 193 Paesi. Dai dati raccolti, sono risultati più alti i ragazzi dei Paesi Bassi, che raggiungevano altezze più che normali per l’età di 19 anni, e i più bassi a Timor Est e in Guatemala, considerato che sia i maschi che le femmine, alla medesima età, raggiungevano un’altezza di circa 20 centimetri in meno. L’indagine ha permesso di osservare la qualità della nutrizione e quella del territorio di appartenenza. I ricercatori hanno avvertito che quando il cibo non è di qualità la crescita avviene in modo lento e non solo. Si rileva anche un aumento dell’obesità infantile e un malessere complessivo che influenza il benessere e la salute del bambino per tutta la vita. Gli studiosi che hanno preso in esame dati dal 1985 al 2019, hanno informato che le Nazioni con i 19enni più alti nel 2019 si trovavano nell’Europa Nord-Occidentale e Centrale, e includevano: Paesi Bassi, Montenegro, Danimarca e Islanda. Majid Ezzati, autore dello studio presso l’Imperial School of Public Health, ha richiamato l’attenzione sull’argomento della nutrizione sottolineando che “In alcuni Paesi, i bambini crescono in modo sano fino a cinque anni, ma poi restano indietro, proprio negli anni della scuola. Ciò dimostra che esiste uno squilibrio tra gli investimenti nel miglioramento della nutrizione di bambini e adolescenti in età scolare. Questo problema è particolarmente importante durante la pandemia da Covid-19, quando le scuole sono chiuse in tutto il mondo e molte famiglie povere non sono in grado di fornire un’alimentazione adeguata ai loro figli”.
di Sergio Lanfranchi